Tablet school: la scuola del futuro punta sul digitale

redazione

Internet e le nuove tecnologie, sempre più presenti e importanti nella vita dei giovani, stanno rivoluzionando anche il processo di apprendimento aprendo prospettive di cambiamento per il mondo che ruota attorno alla scuola. Le nuove tecnologie della comunicazione entrano sempre più spesso nelle aule portando alla nascita di quella che si potrebbe definire la “scuola digitale”. Ma non è sufficiente introdurre nelle aule tablet edebook per trasformare il mondo scolastico. È necessario che la tecnologia diventi strumento per permettere a studenti e insegnanti di avviare un processo innovativo di costruzione del sapere attraverso un metodo collaborativo che metta al centro i ragazzi e che permetta di attuare un vera didattica per competenze.  Per parlare di queste tematiche, il Centro Studi ImparaDigitale ha organizzato Tablet School, il primo Meeting nazionale della scuola digitale vista dagli studenti che si terrà il 5 aprile prossimo a Bergamo, presso il Centro Congressi Papa Giovanni XIII. Tablet School è un evento a carattere partecipativo dei ragazzi, per i ragazzi, con i ragazzi. Perché è dalle competenze e dalle passioni dei ragazzi che bisogna partire per costruire la scuola digitale del futuro.“Gli studenti devono diventare protagonisti del loro apprendimento. Solo ascoltandoli e comprendendo i loro bisogni potremo costruire una scuola che soddisfi le loro esigenze” spiega Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale e artefice del metodo dalle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo, che ha fatto da apripista per il progetto. Per una volta quindi sul palco ci saranno gli studenti, chiamati a esporre le esperienze di utilizzo delle tecnologie digitali che stanno sperimentando nelle loro aule e a interrogare docenti ed esperti sul futuro della didattica. Agli studenti delle scuole aderenti all’iniziativa è stato infatti dato il compito di definire le domande da porre a docenti ed esperti durante la sessione plenaria del mattino. Tali domande, inviate agli organizzatori dell’evento attraverso piattaforme online, sono state votate da studenti e ragazzi e le più significative sono portate sul palco dai loro ideatori nel giorno dell’evento. A rispondere ai quesiti selezionati saranno giornalisti, docenti ed esperti del settore scolastico e digitale.La sessione pomeridiana prevede l’organizzazione di tavole rotonde, workshop, esposizioni a cura di aziende e case editrici, dibattiti e conferenze distribuite all’interno del Liceo scientifico “F. Lussana”  che ha aperto le proprie aule per mostrare le sperimentazioni in atto sulla base del metodo didattico innovativo messo a punto dal Centro Studi ImparaDigitale.È previsto anche un corso di formazione di un’ora per la creazione di contenuti audio e video, rivolto a docenti e studenti. Durante l’intera giornata una troupe di ragazzi farà interviste, domande e riprenderà tutto l’evento, trasmesso in diretta streaming sul sito della rivista Tuttoscuola, media partner dell’evento.Il giorno successivo, sabato 6 aprile, è in programma una giornata dedicata solo ai docenti, con una full immersion di formazione per l’uso delle tecnologie nella didattica, in modo da permettere agli insegnanti di trovare spunti per approfondire modalità e modelli per l’utilizzo delle tecnologie digitali per la didattica. Sono già decine in tutta Italia le scuole che hanno aderito al progetto di ImparaDigitale e diverse centinaia i docenti che hanno partecipato ai corsi di formazione del Centro Studi.“La partecipazione di Samsung a questa manifestazione conferma l’impegno dell’azienda nel portare i benefici della tecnologia nei principali settori socio-economici. Tra questi, la scuola rappresenta un ambito chiave per la crescita del Paese, poiché principale responsabile della formazione dei giovani”, ha dichiarato Antonio Bosio, Product & Solutions Director Samsung Electronics Italia, main sponsor dell’iniziativa. “Con la soluzione Smart School, Samsung abilita il sistema scolastico ad educare e insegnare in un modo completamente innovativo. Un nuovo approccio, diverso rispetto a quello tradizionale tra insegnante e studente, che si cottraddistingue per una maggiore interazione e collaborazione delle due parti”..“Speriamo sia un momento di crescita per il mondo della scuola: senz’altro lo sarà per i ragazzi e, se avremo l’umiltà e l’accortezza di ascoltarli, anche per noi adulti”, conclude Dianora Bardi.