"Terremoti d’Italia" in mostra a Napoli

Tiziana Montalbano

  Sarà a Napoli la prossima tappa della mostra itinerante “Terremoti d’Italia”, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile, ideata e realizzata con l’intento di stimolare i cittadini, soprattutto i più giovani, a un ruolo attivo nella conoscenza e nella prevenzione del rischio sismico. La mostra sarà inaugurata oggi presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II, alla presenza del Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e rimarrà a Napoli fino al 4 aprile. L’allestimento è stato realizzato in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario ReLUIS e il Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Ateneo Federiciano. La mostra giunge nel capoluogo campano dopo aver toccato diverse città italiane, protagoniste in passato di eventi sismici che hanno rappresentato momenti tragici ancora vivi nell’immaginario collettivo della nazione. L’iniziativa, nata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha avuto inizio nel settembre 2007 a Foligno, nel decennale del terremoto che colpì l’Umbria e le Marche, cui ha seguito la tappa di Ancona. A inizio 2008 è stata la volta di Gibellina, a quarant’anni dal sisma che sconvolse il Belice. Quarta tappa a Roma nella sala Gipsoteca del complesso del Vittoriano. Infine ultima tappa, prima di Napoli, Messina dove, nel dicembre 2008, si è ricordato, a un secolo di distanza, il terribile sisma del 28 dicembre 1908. L’obiettivo dell’iniziativa, che si rivolge a tutti i cittadini, ma in particolare ai giovani, dai ragazzi delle classi elementari fino agli studenti universitari, è di aumentare la consapevolezza del rischio sismico che investe gran parte del nostro paese, favorendo così la diffusione e la crescita di una cultura di Protezione Civile, che favorisca la prevenzione e permetta  di affrontare le emergenze e ridurre i disagi per la popolazione in caso di disastri naturali come i terremoti. La mostra non ha solo un carattere scientifico ma anche storico – documentario. Attraverso le immagini, i documenti, gli strumenti antichi e moderni, essa ripercorre la storia dei terremoti che hanno colpito l’Italia, particolarmente nel corso degli ultimi cento anni.I contenuti tecnico-scientifici rendono la mostra molto interessante anche per gli studenti universitari, in primis quelli di ingegneria, architettura e scienze della terra, così come l’ampia documentazione storica costituisce spunto di approfondimento e riflessione per studi storici e sociologici relativi alle catastrofi naturali. Idealmente divisa in tre sezioni, l’esposizione prende spunto dal racconto (‘la memoria’) e, attraverso l’approfondimento ottenuto con l’ausilio di strumentazioni e simulazioni sul rischio sismico (‘la conoscenza’), intende offrire al visitatore strumenti utili alla salvaguardia e all’incolumità personale (‘la difesa’). I visitatori potranno così conoscere moderni dispositivi antisismici che riducono drasticamente gli effetti dei terremoti, utilizzati come strumento preventivo per ridurre la vulnerabilità delle costruzioni. Accanto a questi troveranno esposti strumenti di misura del terremoto provenienti da ogni epoca, dal sismoscopio cinese di duemila anni fa ai sismografi meccanici di inizio secolo. Ci saranno poi grandi schermi che racconteranno l’origine dei terremoti e gli strumenti di prevenzione più efficaci. E poi pannelli che illustrano i terremoti più disastrosi della storia del nostro paese. Infine cartoline d’epoca, foto, articoli di giornale. La raccolta contiene materiale audiovisivo e cartaceo proveniente dall’Archivio Centrale dello Stato e dagli archivi dello storico Istituto Luce, dalla Discoteca di Stato e dalle Teche Rai. Un’apposita sezione illustra la storia degli effetti dei terremoti sui monumenti di Napoli nell’ultimo millennio. Data la sede in cui si svolge, una delle sezioni storiche è dedicata all’illustrazione, mediante documenti autentici, di vecchi brevetti di sistemi costruttivi antisismici, che spesso preconizzano i più moderni sistemi di protezione sismica delle costruzioni. Il percorso della mostra inizia con la sezione dedicata all’esperienza del terremoto, incentrata su due piattaforme vibranti concepite e realizzate dal Dipartimento della Protezione Civile, su cui sono riprodotti un ambiente domestico ed uno urbano. Esse permettono al visitatore di provare la sensazione di un vero e proprio terremoto e di vedere i suoi effetti sulle costruzioni. Il poter “vivere” l’esperienza del sisma può essere utile per comprendere appieno l’importanza della prevenzione del rischio e quindi sviluppare nei giovani e negli adulti quel senso civico  utile nelle situazioni di emergenza. Particolare attenzione è dedicata alle attività di apprendimento da parte degli studenti delle scuole elementari e medie, che saranno coinvolti in un laboratorio didattico realizzato con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La prenotazione, obbligatoria, potrà essere effettuata on-line accedendo al sito www.terremotiditalia.it, da cui è anche possibile scaricare tutto le presentazioni tecnico-scientifiche esposte sui grandi schermi della mostra. La mostra sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13. L’ingresso è gratuito.