Proseguono le attività del Servizio nazionale della Protezione civile per garantire un’assistenza adeguata alle persone fuori casa a seguito della forte scossa del 30 ottobre che ha colpito l’Italia centrale.Sul fronte sanitario le attività si sono concentrate su tre ambiti: il soccorso sanitario urgente, attività che si è svolta nelle prime ore dell’emergenze e che, a fronte di un numero fortunatamente esiguo, ha comunque richiesto l’attivazione di mezzi eccezionali date condizioni critiche della viabilità. Gli altri due ambiti di attività, ovvero il ripristino dei servizi socio-sanitari nelle aree colpite e l’implementazione dei servizi sanitari nelle aree in cui vengono accolti quanti hanno scelto di trasferirsi presso gli alberghi della costa adriatica, erano in realtà operazioni già avviate in seguito al sisma del 26 ottobre.Per fare fronte a tutte le necessità, su richiesta delle regioni coinvolte sono stati installati due Posti medici avanzati (PMA) in Umbria – uno a Norcia e uno a Cascia – e uno a Tolentino nelle Marche. A questi si aggiungono quattro camper-farmacia: tre nelle Marche – a Camerino, Pieve Torina e Visso – e uno in Umbria, a Norcia.Sulla costa, è invece in via di installazione, a Porto Sant’Elpidio, un Posto di assistenza socio-sanitaria (PASS), una struttura poliambulatoriale analoga a quelle già attive ad Amatrice e sulla Salaria a seguito del terremoto del 24 agosto.Per assicurare la prima assistenza a livello comunale, nei territori coinvolti dal nuovo sisma sono state installate finora undici cucine da campo e ulteriori tensostrutture ad uso sociale – messe a disposizione dalle regioni coinvolte e dalle altre che hanno offerto il loro aiuto attraverso il coordinamento della Provincia autonoma di Trento – sono in fase di montaggio.