Le cose sono ovviamente cambiate con l’ inasprirsi delle regole e dei vincoli antisismici. "Negli ultimi 10 anni – spiega Paradiso – le norme in materia si sono fatte molto piu’ stringenti. Oggi gli ospedali vengono costruiti utilizzando materiali piu’ flessibili, come il ferro, capaci di resistere a pesanti sollecitazioni. Naturalmente con il passare degli anni si sono modificate anche le tecniche di costruzione". Ma la strada da percorrere e’ ancora lunga. "Numerosi edifici costruiti di recente – il caso dei capannoni crollati in Emilia e’ emblematico – sembrano comunque non reggere l’ urto di terremoti di un certo livello", aggiunge l’ ingegnere.
Regole piu’ ferree, ma non solo. Per la Pedrini, "il problema e’ che le normative sono andate avanti, ma gli adeguamenti per la sicurezza, a causa delle scarse risorse, sono state fatte a macchia di leopardo. I fatti di cronaca di questi giorni devono riportare l’ attenzione anche sull’ importanza della figura dell’ ingegnere ospedaliero, che e’ chiamato a rivestire un ruolo sempre piu’ strategico e di responsabilita’ all’ interno del Servizio sanitario nazionale. Al contempo – aggiunge il presidente Siais – ci auguriamo che i fondi destinati all’ edilizia sanitaria vengano sempre piu’ erogati per la costruzione di nuove strutture ospedaliere e per mantenere efficienti e sicure quelle gia’ esistenti".
Anche per l’ ingegner Paradiso, "il problema e’ che si vuole risparmiare, a volte a scapito della sicurezza. Ecco perche’ andrebbe rivisto il sistema delle gare d’ appalto e la logica di aggiudicazione di queste gare. Ad esempio sarebbe necessario eliminare le gare al massimo ribasso, privilegiando invece le offerte tecnicamente migliori e allo stesso tempo piu’ vantaggiose economicamente".