“Il reato di tortura, così come è stato concepito ieri dalla Camera dei Deputati, potrà esporre tutti i poliziotti penitenziari a denunce strumentali da parte dei delinquenti senza scrupoli, dei professionisti del disordine e dei criminali incalliti. Nelle nostre carceri, nonostante siano all’avanguardia mondiale per la legislazione trattamentale e rieducativa del reo grazie anche e soprattutto al prezioso, difficile e delicato compito degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, già oggi vi sono decine e decine di detenuti che riferiscono di presunte violenze, spesso senza alcuna prova, esponendo al pubblico ludibrio l’onorabilità istituzionale e personale dei nostri Agenti, Assistenti, Sovrintendenti, Ispettori, Funzionari”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, commentando il testo di legge sul reato di tortura approvato ieri alla Camera dei Deputati.
“Questo esporrà, inevitabilmente, a possibili e probabili false accuse di tortura contro coloro che sono quotidianamente impegnati nella tutela dell’ordine pubblico nelle carceri e nelle strade, nel contrasto al crimine organizzato e diffuso per assecondare demagogie che guardano con sospetto l’operato delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate dimenticando che esse sono a presidio della democrazia e del principio di legalità del nostro Paese e che i delinquenti sono coloro che le leggi le infrangono quotidianamente uccidendo, rubando, spacciando droga e rendendosi responsabili di ogni tipo di reato che mina le basi stesse dell’ordine costituito, della convivenza e della sicurezza sociale”.
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Attività sindacale Tortura, SAPPE: “Possibili centinaia di denunce strumentali da parte di delinquenti senza...