Dal 17 al 21 settembre 2007, la Marina Militare effettuerà una campagna di esplorazione archeologica sottomarina nelle acque della Campania per investigare, con l’impiego di un Sonar a profondità variabile e di un veicolo subacqueo filoguidato imbarcati a bordo del Cacciamine Chioggia, i fondali che non sono ispezionabili con l’immersione di operatori subacquei. La prospezione dei fondali della Campagna “Vivara 2007” è finalizzata allo studio dei reperti archeologici sommersi, in siti posti in acque profonde (superiori ai 100 metri) sulla rotta che congiunge l’Isola di Procida e l’Isola d’Ischia.
Il giorno 20 settembre si terrà a bordo di Nave Chioggia una giornata a favore degli operatori della pubblica informazione. A fare gli onori di casa ci saranno il Comandante della nave, Tenente di Vascello Carlo Lo Russo, il Capo Ufficio Operazioni delle Forze di Contromisure Mine, Capitano di Fregata Maurizio Granato, ed il Comandante delle Forze di Contromisure Mine, Capitano di Vascello Giovanni Gumiero, alle cui dipendenze operano tutti i cacciamine della Marina Militare.
L’impegno della Marina Militare nel campo dell’archeologia subacquea può essere annoverato a pieno titolo fra i numerosi impegni di pubblica utilità (salvaguardia e tutela dell’ambiente marino, ricerca e salvataggio in alto mare, cooperazione nella lotta contro gli incendi boschivi) ai quali contribuiamo da tempo in misura significativa. La storia e le finalità della collaborazione tra la Marina Militare e il Dicastero per la tutela del patrimonio archeologico, artistico e ambientale, scaturiscono dalla Convenzione stipulata nel maggio 1998 tra il Ministero della Difesa e quello per i Beni e le Attività Culturali.
Al "Progetto Vivara" partecipano anche il Servizio Tecnico per l’Archeologia Subacquea del Ministero per i Beni Culturali, la Sezione di Archeologia Subacquea della Soprintendenza di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e l’ENEA.
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Armamenti e dotazioni Un Cacciamine della Marina Militare alla ricerca dei reperti archeologici sommersi