Vertiv, (NYSE: VRT), fornitore globale di soluzioni per le infrastrutture digitali critiche e le soluzioni di continuità, ha comunicato un importante ampliamento delle proprie attività produttive in Nord America inaugurando un nuovo stabilimento a Pelzer, nella Carolina del Sud. Il nuovo impianto di Pelzer aggiunge 215.000 metri quadrati di aree produttive e si prevede che possa generare fino a 300 nuovi posti di lavoro specializzati in tale sede.
Lo stabilimento di Vertiv a Pelzer produrrà molteplici soluzioni per le infrastrutture, tra cui le soluzioni modulari integrate, i gruppi di continuità modulari e altri sistemi integrati che sfruttano il portfolio di tecnologie per l’alimentazione, il raffreddamento e le infrastrutture IT di Vertiv per i data center. Queste soluzioni prefabbricate e pre-ingegnerizzate sono testate completamente in fabbrica come un unico sistema, riducendo in modo significativo i tempi di realizzazione del sito e il time-to-market complessivo del data center. Le soluzioni modulari integrate di Vertiv offrono inoltre ai clienti la possibilità di ampliare con sicurezza le proprie operazioni anche per il futuro.
“Il nostro business internazionale delle soluzioni per le infrastrutture è importante e in crescita, in quanto la domanda di AI accelera e i nostri clienti ci riconoscono il valore di un approccio integrato per supportare un’implementazione più rapida dei sistemi di elaborazione”, ha dichiarato Giordano Albertazzi, CEO di Vertiv. “L’aumento delle capacità produttive è fondamentale per soddisfare le esigenze dei clienti e le attività di Vertiv Pelzer sono centrali di questa strategia per le nostre attività in America e a livello globale”.
Oltre al nuovo stabilimento di Pelzer, Vertiv ha anche un impianto di produzione di switchgear e busbar nella vicina sede di Anderson, nella Carolina del Sud. Vertiv ha aumentato le capacità delle proprie attività nel settore delle soluzioni per le infrastrutture, delle apparecchiature switchgear e delle busbar grazie a un incremento di utilizzo e all’espansione dell’area di produzione negli Stati Uniti, in Messico, in Slovacchia, negli Emirati Arabi Uniti, in Irlanda e nell’Irlanda del Nord.