Si è conclusa la visita che il capo del DAP Santi Consolo ha svolto presso
la casa circondariale di Pisa a seguito dei disordini verificatisi nelle ore
notturne dopo la notizia del suicidio del detenuto tunisino SK, 28 anni, in
attesa di primo giudizio.
Santi Consolo, informato nella notte dei fatti, è rientrato dalle ferie ed è
giunto a Pisa alle ore11,00. La situazione appariva critica, nel piazzale
esterno sostavano ancora carabinieri e polizia pronti ad intervenire;
all’interno la situazione era sotto il controllo della polizia
penitenziaria. Circa 40 detenuti occupavano il corridoio di accesso ai
passeggi lanciando pietre divelte dal pavimento attraverso le finestre,
rendendo così difficile l’accesso all’area occupata. Raggiunto il passeggio,
il Capo del DAP ha parlamentato con i detenuti per riportare la calma e ha
invitato una loro rappresentanza di cinque persone all’esterno della zona
occupata. Al termine del colloquio, durante il quale hanno manifestato il
dolore per la morte del loro compagno, tutti i detenuti coinvolti nei
disordini hanno fatto rientro nelle sezioni detentive.
Il Capo del DAP, che nella visita è stato accompagnato dal provveditore
regionale Martone, ha incontrato il direttore, il comandante e il personale
di polizia penitenziaria in servizio, con i quali ha concordato gli
interventi e le progettualità per migliorare le condizioni detentive e di
lavoro del personale. Ha quindi impartito direttive alle direzioni generali
e al provveditorato regionale per deflazionare le presenze di detenuti
stranieri che a Pisa sono circa il 70/% e per implementare, per quanto
possibile, l’organico della polizia penitenziaria dell’istituto.
Il Capo del DAP si è complimentato con il personale di polizia penitenziaria
che, seppure presente in numero esiguo, è stato in grado di fronteggiare la
situazione con alto profilo professionale, coraggio e buon senso, impedendo
che degenerasse.