Vittoria della verità è del Savip: Di Angelo condannato dalla Cassazione

redazione

La Corte di Cassazione, con sentenza del 30 novembre 2017 (resa nota in questi giorni), ha definitivamente stabilito l’innocenza del Segretario del SAVIP, Vincenzo del Vicario, dall’accusa di diffamazione mossagli da Roberto Di Angelo.

Il SAVIP, nel 2013, aveva censurato a mezzo stampa disinvolte procedure di cessione di ramo d’azienda tra due società (dalla C.L.S.T.V. e alla CLSTV), entrambe appartenenti al Di Angelo, imprenditore che, sotto le vecchie gestioni del Comune di Roma, aveva ottenuto l’affidamento di servizi presso COTRAL (Roma e Rieti), ACEA e uffici del Comune di Roma.

Tali procedure di cessione, diceva il SAVIP, avrebbero chiaramente pregiudicato gli interessi dei lavoratori.

Il Giudice ha riconosciuto la legittimità di queste critiche, dichiarando inammissibili le difese del Di Angelo e condannandolo alle spese.

I fatti successivi hanno, purtroppo, tristemente confermato quelle critiche del SAVIP: dopo vari passaggi di proprietà e cambi di sede, decine di lavoratori del Gruppo Di Angelo, benché abbiano da tempo ottenuto dal giudice il definitivo riconoscimento dei loro diritti, non hanno ancora mai visto soddisfatte le loro legittime aspettative.

La vicenda dimostra, tra l’altro, l’insufficienza ed inefficacia dei sistemi di controllo nel settore della vigilanza privata, nel quale molti imprenditori “disattenti alle regole” fanno grandi profitti alle spalle dei diritti dei lavoratori e delle loro famiglie.