WWF: maggiori sicurezze nel trasporto in mare del petrolio

Francesco Lancellotti

Il WWF lancia l’allarme ambientale dopo il disastro provocato ieri da un incidente che ha coinvolto quattro navi-cargo e una petroliera russa nelle acque del mar Nero tra l’Ucraina e la Russia.
L’organizzazione mondiale per la salvaguardia della natura su scala planetaria denuncia il fatto che l’Ucraina non sembra avere gli strumenti adeguati per affrontare e tamponare incidenti di questa portata tanto da aggravare ulteriormente l’entità del danno prodotto.
Il bilancio attuale stilato dalle autorità russe mostra dati preoccupanti: 30 mila sono infatti gli uccelli morti e 12 invece i chilometri di costa invasi dal petrolio.
La morfologia delle stesse coste caratterizzate da spiagge basse e sabbiose rischierebbe poi di peggiorare la situazione favorendo la penetrazione del greggio verso l’entroterra.
Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia, invita a porre maggiori attenzioni sui rischi legati al commercio del petrolio di cui il mare purtroppo sembrerebbe essere sempre la vittima sacrificale.
Della stesso avviso anche Alexey Knizhnikov, responsabile del Programma Petrolio e gas del WWF Russia e Oleg Tsaruk, responsabile del WWF Russia/Caucaso.
Quest’ultimo in particolare invita ad istituire un comitato permanente tra Russia e Ucraina per prevenire potenziali incidenti.
Il disastro nel mar Nero poteva tranquillamente essere evitato, tutti erano stati infatti avvertiti del sopraggiungere di una tempesta causa principale dell’incidente avvenuto ieri.
Il WWF auspica comunque che si arrivi ad una politica che possa garantire la sicurezza delle operazioni di gestione del petrolio nei mari e nei fiumi, così come avvenuto negli Stati Uniti d’America dopo il disastro ambientale della Exxon Valdez del 1989.