Chi si interessa delle previsioni annuali del settore avrà notato che l’Intelligenza Artificiale (IA) è tra i principali trend per il 2018. Al di là delle affermazioni sensazionalistiche secondo cui i robot stanno rubando lavoro agli uomini e delle preoccupazioni di carattere sociale su come l’IA possa arrivare a essere fuori controllo, PricewaterhouseCoopers (PwC) ha contestualizzato il dibattito sull’Intelligenza Artificiale al giorno d’oggi. Nel documento 2018 IA Predictions, PwC afferma che il 2018 è l’anno in cui “l’Intelligenza Artificiale diventerà realtà e inizierà a funzionare”.
PwC prevede che nel 2018 l’IA inizierà finalmente a fare delle cose, anche se non necessariamente nelle modalità che conquistano i titoli dei giornali. Perché l’IA possa diventare realtà, è necessario che funzioni al livello più basilare per poi trasformarsi in processi di automazione – qualcosa che il settore del printing talvolta ha già affrontato. Con gli stampatori sempre più sotto pressione per ottenere risparmi in termini di costi e restare allo stesso tempo competitivi, questo settore sta davvero sfruttando tutto il potenziale dell’IA?
Che aiuto può dare l’Intelligenza Artificiale?
Generalmente, con IA si intende la capacità di una macchina di imitare il comportamento umano intelligente. Si tratta di una definizione generica che coinvolge un vasto spettro di tecnologie, perciò sono state identificate quattro distinte categorie di IA:
Macchina reattiva – La funzionalità più elementare di IA in cui la macchina può solo reagire agli scenari correnti, senza capacità di utilizzare l’esperienza per prendere decisioni.
Memoria limitata – La macchina può fare osservazioni sull’ambiente per prendere una decisione (es. la tecnologia che sta dietro alle auto a guida autonoma).
Teoria della mente – A questo punto, l’IA diventa più futuristica. Per ricadere in questa categoria, l’Intelligenza Artificiale deve avere la capacità di comprendere pensieri ed emozioni, e di utilizzarli per reagire al mondo circostante.
Intelligenza Artificiale consapevole di sé – È il tipo più avanzato di IA e richiede che la macchina abbia coscienza di sé: qualcosa che non esiste… ancora.
Si è fatto un gran parlare delle ultime due categorie, ma in realtà è a quelle di “macchina reattiva” e “memoria limitata” che il settore del printing dovrebbe prestare attenzione. Questo tipo di Intelligenza Artificiale ha il potenziale di aprire nuovi remunerativi flussi di fatturato per le aziende del settore, migliorando l’efficacia dei processi di stampa end-to-end, dalla creazione di lavori di stampa all’ottimizzazione della produzione continua e dei servizi macchina.
Da dove è meglio cominciare?
In teoria, l’IA può migliorare qualsiasi aspetto del processo di stampa, limitata solo dalla quantità di risorse (finanziarie, tecnologiche, di staff) disponibili per effettuare questo cambiamento. Come per l’introduzione di qualsiasi nuova tecnologia in un’azienda, ci vuole tempo per valutare davvero cosa possa avere senso.
Si può scegliere, per esempio, di implementare l’IA per automatizzare compiti che in precedenza rappresentavano colli di bottiglia nel processo di stampa – incrementando la produzione giornaliera. In alternativa, si potrebbe decidere di delegare alcuni lavori di routine a una macchina, dando così la possibilità al team di concentrarsi su compiti più strategici.
A tal proposito, esistono svariati esempi pratici. Molti stampatori hanno trasformato il loro processo di stampa utilizzando software con algoritmi intelligenti in grado di decifrare layout di documenti diversi, come l’ottimizzazione delle richieste, per ridurre al minimo lo spreco di stampe. Questo porta a risparmi in termini di costi e a benefici per l’ambiente.
Analogamente, chi si occupa della stampa di direct mailing e cataloghi può sfruttare i dati che ha a disposizione per personalizzare automaticamente il contenuto in base al destinatario, creando così mailing più rilevanti. Si tratta di un piccolo cambiamento, che può però rappresentare un vantaggio rispetto alla concorrenza.
Il punto di partenza potrebbe essere semplice come installare un software intelligente che abbia la capacità di monitorare quali stampanti siano occupate e dirigere nuovi lavori alle stampanti disponibili. I dispositivi di stampa Xerox come iGen 5 utilizzano sensori di monitoraggio costante per effettuare regolazioni in-process in tempo reale dell’allineamento della carta e della qualità d’immagine, per fornire il miglior risultato di stampa possibile senza intervento umano.
Dal punto di vista della manutenzione, le macchine di oggi sono in grado di connettersi con il fornitore – così che i dati della macchina possano essere analizzati in modo sicuro, comparati con le performance attese e poi regolati o aggiornati in remoto. In futuro, tali dati potrebbero essere utilizzati per prevedere la necessità di assistenza prima che la macchina smetta di funzionare.
Cosa possiamo aspettarci per il futuro?
Sebbene creare fatturato effettivo nel 2018 abbia probabilmente molto più valore che speculare su quello previsto per il 2028, il potenziale dell’Intelligenza Artificiale di cambiare ancora di più il settore del printing non è poi così lontano. Con l’aumento dei contenuti digitali, c’è la grande opportunità di sfruttare i dati online per offrire in futuro servizi di stampa molto più personalizzati, come ad esempio la creazione di photobook personalizzati tramite la selezione delle immagini preferite dall’utente sui social media, o la sintetizzazione di cataloghi di stampa o newsletter basati sulle pagine che il cliente sta guardando.
Ma nello spirito di “diventare realtà” c’è anche un’opportunità concreta nel “qui e ora” che permette di trarre vantaggio dal software e dai kit disponibili per portare i benefici dell’IA all’azienda. Quindi inutile aspettare: è già tempo di osservare i processi attuali e vedere se è possibile utilizzare questa tecnologia rivoluzionaria per liberare un valore ancora più grande.