Zitta zitta la lobby delle discoteche colpisce ancora

Massimo Scambelluri

Diventato legge solo tre mesi fa con il decreto Amato-Bianchi, il divieto per i locali notturni di vendere alcolici è stato abolito all’unanimità dalla Commissione Trasporti della Camera, che ha approvato giovedì scorso il testo definitivo della riforma sulla sicurezza stradale, cancellando il divieto che all’epoca aveva fatto insorgere le associazioni dei gestori delle discoteche. E’ stata abolita una norma che, leggendo i numeri forniti dall’Asaps (Associazione amici polizia stradale), aveva fatto diminuire i morti per incidenti stradali del 30,4%, di cui 27,9% con meno di 30 anni. Confrontando il periodo ottobre-dicembre 2006 con il medesimo del 2007, gli incidenti mortali son passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344. Ma la Commissione Trasporti ha sentenziato, abolendo tale divieto, il proprio opinabile pensiero, reputando che tale calo sia stato dovuto non al divieto sulla vendita degli alcolici, ma al rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine. La denuncia dell’Asaps e del suo presidente, Giordano Biserni, hanno trovato l’appoggio, non solo morale, dell’onorevole Carlo Giovanardi, intenzionato a render difficile il percorso di approvazione della riforma, su cui dovranno esprimersi anche le altre commissioni, prima del passaggio alla votazione da parte del Senato. Ma perché l’abolizione di una norma ‘salvavita’ del cittadino? E quali saranno gli effetti sull’opinione pubblica, in termini ulteriore perdita di credibilità di un governo già in crisi? Per capirne di più, abbiamo intervistato proprio il deputato dell’Udc, Carlo Giovanardi. Onorevole, perché abolire una norma che nei fatti e nei numeri è servita a limitare e ridurre drasticamente le morti sulle strade? “Partendo dal fatto che, come noto, sono assolutamente contrario all’abrogazione di questa norma, che sicuramente ha concorso a determinare risultati positivi in termini di diminuzione degli incidenti stradali e delle loro vittime nelle cosiddette stragi del sabato sera, temo che possano aver influito gli interessi di lobbies aggressive e ben organizzate, indifferenti ai tragici costi umani, sociali ed economici che tali stragi comportano. Ovviamente, se così fosse, sarebbe gravissimo”. Dopo solo tre mesi dalla sua approvazione, il divieto viene abolito. Che impatto potrà avere tale decisione sull’opinione pubblica, in termini di validità e credibilità del governo? “Purtroppo, tale decisione potrà avere effetti devastanti sulla credibilità sia del Governo, che del Parlamento. E’ infatti incomprensibile che una norma, introdotta nell’ordinamento in ottobre, possa essere cancellata tre mesi dopo, senza valutarne per un congruo periodo di tempo gli effetti. Si tratta, oltretutto, di un segnale negativo ed in contro tendenza con tutte le campagne promozionali che mettono in guardia dall’abuso di alcol”. Lei, da politico e deputato, ha sposato in toto la denuncia fatta dal presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. Quali proposte pensa di presentare in merito? “La norma che proibisce la somministrazione di alcolici dopo le 02.00 nei locali da ballo deve assolutamente essere estesa al divieto di somministrazione e vendita anche nei bar, nei chioschi, nei pub ed, in generale, in tutti i locali pubblici o aperti al pubblico. Da questo punto di vista sono condivisibili le osservazioni mosse dai gestori delle discoteche, che lamentano una discriminazione nei loro confronti. Per questo, presenterò un emendamento in Aula a Montecitorio non per cancellare ma per estendere la norma in tal senso”.