7 consigli per preparare la rete all’Internet delle Cose

redazione

di  Chiara Ornigotti, Business Development Manager, Southern Europe di Paessler

 

L’Internet delle cose si sta ritagliando un’importanza sempre più ampia nella vita delle persone. Secondo Gartner, nel 2020 saranno 16 miliardi gli oggetti connessi a livello globale. Si tratta di un settore in continuo sviluppo e di questo ne sono consapevoli diversi operatori che sono all’opera per farlo crescere al meglio.

Tuttavia, l’Internet delle Cose avrà un forte impatto sulle reti aziendali; è fondamentale quindi che i network manager si attrezzino per non farsi cogliere impreparati e affrontare adeguatamente le sfide poste dall’ IoT.

 

Di seguito, alcuni consigli per preparare la rete a supportare un gran numero di dispositivi connessi:

 

  1. Allestite un gateway IoT

E’ possibile usare un gateway IoT per gestire diversi dispositivi e sensori IoT – legando i rispettivi domini al dominio di rete – per tradurre i protocolli di ogni “cosa” e inoltrare ciascun “pezzo” di dati IoT alla destinazione più adatta, sia all’interno della rete sia a computer ai margini, per l’opportuna elaborazione. I gateway IoT gestiscono e supportano la varietà di protocolli wireless richiesti dai nuovi dispositivi e dalle nuove applicazioni. Un gateway IoT può essere usato per la protezione della rete in tempo reale dai rischi che si possono presentare a causa delle vulnerabilità dell’IoT.

 

  1. Garantite capacità e ampiezza di banda

Il traffico di rete è destinato ad aumentare nel tempo a causa del numero crescente di dispositivi IoT, con un conseguente aumento delle necessità di banda. E’ possibile costruire una SDN per allocare dinamicamente e automaticamente le risorse di rete tra le applicazioni IoT sulla base delle priorità definite nelle policy. Queste policy possono comprendere, ad esempio, il calendaring dell’ampiezza di banda per i dispositivi IoT che inviano dati solo in particolari intervalli di tempo. Questo esempio illustra come la SDN permetta a ogni applicazione di crescere nonostante risorse finite di rete. Un’architettura di rete software-defined per l’Internet delle Cose” presenta un approccio all’IoT basato sulle SDN. Dovrete assicurarvi che le connessioni LAN e WAN offrano sufficiente ampiezza di banda per soddisfare i vostri requisiti di trasmissione dati, idealmente con la possibilità di potenziamento temporaneo qualora necessario.

 

  1. Preparare la rete all’analisi dei big data

E’ spesso più rapido, efficiente ed economico analizzare i dati IoT al margine della rete, dove i dispositivi IoT producono e raccolgono i dati. Per alcune applicazioni, ad esempio quelle che rispondono a imminenti malfunzionamenti degli apparati, è essenziale che l’analisi venga completata in pochi secondi; spedire i dati alla rete per l’elaborazione renderebbe l’operazione più lunga. Per analizzare i big data prodotti dall’IoT è necessario che gli edge server siano pronti con tutta la potenza di calcolo e la capacità necessarie per l’analisi dei dati. Assicuratevi che i server siano adatti all’ambiente in cui si trova l’IoT. Secondo alcuni esperti, il fog computing è un’alternativa migliore dell’edge computing per l’Internet delle Cose.

 

  1. Preparate la rete per l’archiviazione dei big data

I dati IoT possono avere dimensioni e valore variabili: alcuni hanno molto valore per l’impresa, altri nessuno. Anche l’importanza dei dati per l’azienda può variare nel tempo. Tutti questi fattori creano incertezza su quale sia il tipo di storage più appropriato per l’IoT, per quanto tempo, ecc. I dati IoT rappresentano un carico notevole per lo storage. Uno storage cloud scalabile è una soluzione possibile. “Cloud Customer Architecture for IoT”, pubblicato dal sito Cloud Council indica lo storage nel cloud come una soluzione per l’IoT. Per archiviare i dati all’interno o presso i dispositivi IoT potete considerare MRAM o 3D XPoint Technology.

 

  1. Aggiornamento a IPv6 per supportare molti nuovi dispositivi

IoT necessiterà di così tanti indirizzi IP per tutte le nuove “cose” che sarebbe difficile gestirli con IPv4. Aggiornate la vostra rete col supporto di IPv6 in tempo per gestire la crescita del numero di dispositivi. Verificate con i fornitori IoT per capire se i loro dispositivi sono pronti per IPv6.

 

  1. Proteggete la rete in modo adeguato per l’IoT

Avrete certamente letto delle vulnerabilità dell’IoT, come ad esempio difficoltà di applicazione delle patch o le credenziali di default non facilmente aggiornabili. Potrete iniziare a proteggere la rete attraverso un’analisi dei rischi, l’audit dei protocolli e dei dispositivi, le policy IoT e l’applicazione delle policy. Analizzate e selezionate con la massima attenzione i fornitori IoT e chiedete loro di aiutarvi a mitigare tutte le preoccupazioni per la sicurezza.

 

  1. Costruite un sistema di monitoraggio della rete a supporto dell’IoT

Il numero e la varietà di dispositivi IoT e degli eventi di rete legato all’IoT obbligano ad adottare un solido monitoraggio della rete. Pianificate in anticipo l’adozione di un sistema di monitoraggio adattabile e scalabile in grado di controllare le variabili di cui dovrete tenere conto.