Blockchain nel settore Pubblico: una grande opportunità per organizzazioni e cittadini

Leonardo Pignalosa

L’organizzazione internazionale di consulenza e revisione aziendale BDO ha realizzato uno studio sull’impatto che la blockchain sta avendo tra enti ed organizzazioni pubbliche, nonchè sui cittadini in EMEA (89%), America (9%) ed Asia-Pacifico (2%).
I settori professionali di appartenenza sono i seguenti: settore pubblico generico (6%), istituzioni private (14%) ed istituzioni pubbliche (80%).

Le organizzazioni pubbliche sembrano essere consapevoli delle potenzialità della tecnologia della blockchain, anche se in pochi hanno una conoscenza reale di tale tecnologia.
Il 30% dei partecipanti ha dichiarato di avere una minima conoscenza pratica, mentre il 56% ha una conoscenza teorica.

Sono comunque ancora molto pochi i dati di utilizzo corretto della blockchain. Solo l’8% ha lanciato delle soluzioni basate su blockchain, contro un 35% in fase di sperimentazione ed un 43% ancora in fase di studio dei suoi possibili utilizzi.

Anche l’Italia si sta preparando alla “rivoluzione blockchain”, essendo entrata nella European Blockchain Partnership.

L’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano ha mostrato che i progetti sono in crescita come anche le risorse stanziate.

La Legge di Bilancio 2019 ha previsto uno stanziamento di fondi per lo sviluppo di progetti basati su blockchain, Intelligenza Artificiale ed Internet of Things.
45 milioni in totale spalmati in tre anni (2019, 2020, 2021) con l’obiettivo di accrescere la produttività del sistema economico.

I principali settori orientati verso questa tecnologia sono la Pubblica Amministrazione (governi, enti federali e corporation governative), le Amministrazioni municipali (organizzazioni e comunità locali), la Sanità e i Servizi Sociali.
Il 57% delle organizzazioni orientate verso la blockchain ritengono sia la tecnologia più giusta per il settore Pubblico ed utile per risolvere alcune problematiche legate ai servizi, come l’implementazione dei pagamenti elettronici, che ridurrebbero i costi e faciliterebbero il contrasto alla corruzione.

Secondo l’80% dei partecipanti c’è, però, una mancanza di regolamentazione in materia, mentre il 75% ritiene che l’implementazione di questa tecnologia sia  troppo dispendiosa. Il 66% ritiene inoltre ci sia una mancanza di volontà politica.

Le Pubbliche Amministrazioni in Italia guardano con forte interesse il tema della blockchain e stanno iniziando a sperimentarla.
La Lombardia è una delle regioni più attive su questo fronte; dopo aver sperimentato questa tecnologia per il premio “Lombardia è Ricerca”, ha scelto il comune di Cinisello Balsamo per applicare la blockchain al progetto “Nidi gratis”, con l’obiettivo di semplificare e velocizzare l’accesso al bando attraverso una piattaforma che verifichi in modo automatico i requisiti per l’azzeramento della retta.
Il Comune di Bari ha sperimentato la blockchain per due progetti, “PoSeID-on (piattaforma per la gestione e la protezione dei dati personali) e SUNFISH (soluzione sicura tra cloud differenti per la condivisione protetta di dati).

In ambito universitario, l’Università di Milano-Bicocca ha introdotto un sistema blockchain per garantire agli studenti la validità e l’integrità di documenti e certificati sul web.

Molte Pubbliche Amministrazioni in Italia si sono attivate dopo aver compreso le potenzialità di questa tecnologia e stanno iniziando a sperimentarla.

La blockchain, quindi, non è più solo una prospettiva da studiare, ma una realtà da discutere.