Esprinet chiude il 2020 con utile netto a 31,8 milioni di euro, +35% rispetto al 2019

redazione

Il Consiglio di Amministrazione di ESPRINET, leader nel sud Europa nella distribuzione di IT, Consumer Electronics e Advanced Solutions, riunitosi sotto la presidenza di Maurizio Rota, ha approvato il Bilancio consolidato e il Progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, redatti in conformità con i principi contabili internazionali IFRS.

Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di ESPRINET: “Concludiamo un 2020 che possiamo definire come il miglior anno della nostra storia. Ciò ha per noi una valenza ancora più significativa se letto unitamente al contesto globale delineatosi. Siamo riusciti ad essere al fianco delle imprese, dei clienti e dei consumatori finali, grazie al costante impegno di tutto il nostro team, garantendo loro il pieno accesso alle tecnologie flessibili e performanti che la situazione ha richiesto, evitando interruzioni nella catena del valore, garantendo livelli di resilienza e qualità del servizio offerto e progettando la configurazione ottimale necessaria per affrontare al meglio gli effetti di lungo periodo di questo nuovo modo di operare. 

Tale approccio ha costituito un forte vantaggio competitivo, pienamente riflesso nel continuo consolidamento della nostra quota di mercato in tutti i mercati di riferimento. Il 2020 si è chiuso con ricavi in aumento del +14%, arrivati ad un livello record di quasi 4,5 miliardi di euro, e un EBITDA Adjusted in crescita del +24% YoY. Proseguiamo nell’implementazione della ROCE Driven Strategy, dopo aver significativamente migliorato tutti gli indicatori relativi al ciclo del circolante, con un ROCE che si attesta al 25,1%, rispetto al 9,8% del 2019. Le tre acquisizioni strategiche nelle Advanced Solutions portano inoltre il nostro segmento di business “a valore” a registrare ricavi pro-forma superiori a 780 milioni di euro.

I risultati ottenuti ci permettono anche di annunciare non solo la proposta all’Assemblea prevista per il 7 aprile 2021 di riprendere la distribuzione di un dividendo, precauzionalmente sospesa nel 2020, ma anche di proporre un innalzamento del pay-out al 50% dal 25-30% del passato, e la sua applicazione anche agli utili del 2019 in modo da recuperare la mancata distribuzione dell’anno scorso.

La forte domanda di digitalizzazione proveniente dalle imprese si è associata al massiccio utilizzo di prodotti e servizi informatici da parte dei consumatori. Come evidenziato dagli ingenti investimenti in tecnologie, consulenza e formazione che si stanno riversando su tutti i settori industriali, Cloud, Cybersecurity, Paperless, Big Data, 5G, connettività ed IoT non rappresentano più il futuro, ma elementi del presente dai quali non si può più prescindere. 

Siamo pronti per rispondere al meglio alla forte crescita della domanda di tecnologia prevista per i prossimi anni, consapevoli di come il ruolo dei distributori appaia sempre più centrale nel processo della loro corretta implementazione. Il nostro business model flessibile, il nostro know-how e la nostra continua selezione delle migliori soluzioni presenti sul mercato, ci consentiranno di affiancare tutti i nostri clienti nella configurazione, fornitura e fruizione delle più evolute tecnologie informatiche che, oggi più che mai, sono alla base del successo del business e della qualità della vita di tutti noi.”

PRINCIPALI RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2020[1]

Ricavi da contratti con clienti si attestano a 4.491,6 milioni di euro, +14% rispetto a 3.945,4 milioni di euro nel 2019.

€/milioniFY 2020FY 2019Var. %
Italia2.722,0 2.494,7 9%
Spagna1.665,6 1.378,0 21%
Portogallo67,4 38,5 75%
Altri Paesi UE26,5 20,1 32%
Altri Paesi extra-UE10,1 14,1 -28%
Ricavi da contratti con clienti4.491,6 3.945,4 14%

ESPRINET consolida le proprie quote in tutti i Paesi in cui opera: i ricavi in Italia sono pari a 2.722,0 milioni di euro, +9% rispetto al 2019 (in un mercato che secondo i dati Context ha registrato una crescita del +11%), mentre in Spagna il Gruppo registra ricavi pari a 1.665,6 milioni di euro, +21% rispetto al 2019 (sovraperformando un mercato che cresce del +13%). Il Portogallo vale 67,4 milioni di euro, +75% rispetto al 2019 (il mercato si attesta a 1.441 milioni di euro, +6% rispetto al 2019). 

€/milioniFY 2020FY 2019Var. %
PC (notebook, tablet, desktop, monitor)1.711,51.372,825%
Stampanti e consumabili407,0418,3-3%
Altri prodotti 319,7244,931%
Totale IT Clients2.438,22.036,020%
Smartphones1.263,61.103,215%
Elettrodomestici64,155,715%
Gaming (hardware e software)39,343,4-9%
Altri prodotti 164,3191,0-14%
Totale Consumer Electronics1.531,31.393,310%
Hardware (networking, storage, server e altri)384,9407,4-6%
Software, Servizi, Cloud212,6153,638%
Totale Advanced Solutions597,5561,07%
Rettifiche per riconciliazione(75,4)(44,9)68%
Ricavi da contratti con clienti4.491,63.945,414%

Ricavi registrano un +10% nel segmento Consumer Electronics trainato dalla crescita di Smartphone (+15%) ed Elettrodomestici (+15%), e un +20% nel segmento IT Clients per effetto del forte incremento dei PC (+25%). Secondo i dati Context, nel 2020 il mercato degli IT Clients ha registrato una crescita del +16%, trainata dal forte aumento della domanda di PC (+27%), mentre il Printing segna una performance del -3%. Nel mercato dei Consumer Electronics (+8%) i driver della crescita sono stati Smartphone (+4%) ed Elettrodomestici (+16%).

Nel segmento Advanced Solutions il Gruppo registra ricavi pari a 597,5 milioni di euro, +7% rispetto a 561,0 milioni di euro nel 2019 (sovraperformando il mercato che registra un +6%), con una crescita del +38% nei ricavi relativi a Software, Servizi e Cloud – principalmente legata al consolidamento di GTI Group nel Q4 20 – che compensa la diminuzione dei componenti Hardware (-6%). Anche grazie alle acquisizioni strategiche siglate nel corso del 2020 (GTI Group in ambito Cloud) e a gennaio 2021 (Dacom e idMAINT in ambito Automatic Identification and Data Capture), il Gruppo ha fortemente incrementato la sua posizione nel segmento Advanced Solutions evidenziando ricavi pro-forma per l’anno 2020 che sarebbero stati pari a circa 787 milioni di euro.

€/milioniFY 2020FY 2019Var. %
Retailer, E-tailer (Segmento Consumer) 2.205,7  1.930,8 14%
IT Reseller (Segmento Business) 2.361,3  2.059,5 15%
Rettifiche per riconciliazione(75,4)(44,9)68%
Ricavi da contratti con clienti4.491,6 3.945,4 14%

Nel 2020 il mercato ha registrato una crescita del +9% nel Segmento Business (IT Reseller) e del +14% nel Segmento Consumer (Retailer, E-tailer): iRicavi del Gruppo mostrano una crescita a doppia cifra sia nel Segmento Consumer (2.205,7 milioni di euro, +14%) che nel Segmento Business(2.361,3 milioni di euro, +15%).

Il Margine Commerciale Lordo è pari a 194,5 milioni di euro, +10% rispetto al 2019 (176,1 milioni di euro) per effetto dei maggiori ricavi che hanno controbilanciato la riduzione del margine percentuale (4,33% contro 4,46%), dovuto alla maggior incidenza delle vendite di PC e Smartphone, e nonostante l’effetto diluitivo legato alla significativa riduzione di ricavi e margine di Celly causata dalla parziale interruzione delle attività subita. Depurando il risultato 2020 dall’apporto positivo che scaturisce dall’acquisizione dal 1° ottobre 2020 del Gruppo GTI, positivo per 4,0 milioni di euro, la variazione del margine commerciale lordo si sarebbe attestata intorno al +8%.

L’EBITDA Adjusted, pari a 69,1 milioni di euro, in crescita del +24% rispetto a 55,7 milioni di euro nel 2019, è calcolato al lordo di costi one-off pari a 4,9 milioni di euro[2]. Escludendo l’apporto positivo che scaturisce dall’acquisizione del Gruppo GTI, l’EBITDA Adjusted sarebbe stato pari a 67,8 milioni di euro (+22% rispetto a 55,7 milioni di euro nel 2019).

L’EBIT Adjusted, al lordo di 7,2 milioni di euro di oneri non ricorrenti[3], è pari a 54,8 milioni di euro, +34% rispetto a 41,1 milioni di euro nel 2019 (+30% escludendo l’apporto positivo di 1,2 milioni di euro che scaturisce dall’acquisizione del Gruppo GTI); l’incidenza sui ricavi risulta cresciuta all’1,22% dall’1,04% del 2019. 

L’EBIT è pari a 47,6 milioni di euro, +16% rispetto a 41,1 milioni di euro nel 2019. Senza tener conto dell’apporto positivo che scaturisce dall’acquisizione del Gruppo GTI, l’EBIT sarebbe stato pari a 46,4 milioni di euro (+13% rispetto al 2019).

L’utile ante imposte è pari a 42,5 milioni di euro, +34% rispetto a 31,7 milioni di euro nel 2019.

L’utile netto è pari a 31,8 milioni di euro, +35% rispetto a 23,6 milioni di euro nel 2019. 

L’utile netto per azione ordinaria, pari a 0,63 euro, evidenzia una crescita del +37% rispetto al valore del 2019 (0,46 euro). 

Il Cash Conversion Cycle[4] conferma la miglior performance di sempre a 8 giorni, -16 giorni rispetto al Q4 19. In particolare si evidenziano le seguenti dinamiche:

  • giorni di rotazione delle rimanenze di magazzino (DSI): -8 giorni vs Q4 19,
  • giorni di pagamento dei clienti (DSO): -1 giorni vs Q4 19,
  • giorni di pagamento ai fornitori (DPO): +7 giorni vs Q4 19.

La Posizione Finanziaria Netta è positiva per 302,8 milioni di euro e mostra un miglioramento rispetto al 31 dicembre 2019 (positiva per 272,3 milioni di euro).  Il valore della posizione finanziaria netta puntuale al 31 dicembre è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa pertanto non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 31 dicembre quantificabile in 536,6 milioni di euro (480,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Il Patrimonio Netto ammonta a 389,0 milioni di euro, in incremento rispetto a 359,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Il ROCE segna un incremento significativo attestandosi al 25,1%, rispetto al 9,8% del 2019. Le principali dinamiche sottese a tale andamento sono così sintetizzabili:

–      il “NOPAT – Net Operating Profit Less Adjusted Taxes” risulta in crescita rispetto al 2019;


[1] Comprensivi dell’apporto del Gruppo GTI per il solo periodo dal 01.10.2020 al 31.12.2020. 

[2] I costi one-off comprendono 0,9 milioni di euro legati all’operazione finalizzata all’acquisizione del distributore spagnolo di software e soluzioni cloud GTI Software y Networking S.A., 1,2 milioni di euro sostenuti in conseguenza della cessazione del rapporto dell’ex consigliere e CFO del Gruppo, 2,6 milioni di euro relativi allo stralcio del residuo dei crediti vantati dalla capogruppo nei confronti del fornitore importatore della linea di prodotto “Sport Technology” a seguito della definizione della controversia legale, 0,2 milioni di euro sostenuti per fronteggiare la pandemia da Covid-19.

[3] Gli oneri non ricorrenti comprendono 4,9 milioni di euro di costi one-off sopra citati e 2,3 milioni di euro di impairment del goodwill relativo alla CGU attribuibile alla distribuzione di accessori per la telefonia mobile di cui si occupa la controllata Celly)

[4] Pari alla media degli ultimi 4 trimestri dei giorni di rotazione del Capitale Circolante Commerciale Netto determinato come sommatoria di crediti verso clienti, rimanenze e debiti verso fornitori.