Aids, Garaci (Iss), servono più fondi

Paola Fusco

  Servono più fondi per la ricerca e la prevenzione contro l’Aids. È l’appello di Enrico Garaci, presidente dell’Istituto superiore di sanità, che ha partecipato all’Hiv summit Italia 2009, promosso da Rosaria Iardino, Stefano Vella e Giampiero Carosi. Garaci ha ribadito l’impegno dell’Istituto che, fin dall’inizio dell’epidemia, ha supportato progetti di ricerca che hanno portato la comunità scientifica italiana a importanti raguardi internazionali: "In un paese come l’Italia, nel cosiddetto Nord del Mondo, spaventa l’aumento crescente delle infezioni non consapevoli: 120.000 sieropositivi dall’inizio dell’epidemia e 65.000 malati di Aids sono cifre che devono fare riflettere anche alla luce dei dati del registro COE che, da dieci anni in qua, ci dimostrano chiaramente che il numero delle infezioni non è mai diminuito. Basti pensare che se negli anni ’90 una persona su cinque scopriva di essere infetto al momento della diagnosi di Aids conclamata, oggi questa percentuale arriva al 60%. Per questo, oggi, deve rinnovarsi l’impegno per affrontare la malattia veramente a 360° come viene richiesto dalla mozione, precisa e puntuale, presentata ieri in Senato. Come ISS chiediamo più fondi per la ricerca e la prevenzione". D’accordo Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato: "Il senso di questo summit è soprattutto quello di fare un check up sullo stato di questa patologia in Italia. Siamo, infatti, molto lontani dall’essere vittoriosi, per questo dobbiamo considerarci costantemente in prima linea nella lotta contro la diffusione dell’ infezione da HIV. Dobbiamo, quindi, ripartire con la prevenzione per arginare il fenomeno del sommerso e, per questo, la diffusione dell’utilizzo del profilattico è fondamentale. L’impegno del Governo, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità, l’AIFA e l’HTA si deve concretizzare anche nella promozione di nuove, ed efficaci, campagne informative sull’importanza della prevenzione e sulla diagnosi precoce dell’HIV che da troppo tempo non vengono più fatte, le ultime infatti risalgono a dieci anni fa. Un passo avanti in questo senso è stata la mozione presentata ieri in Senato per l’accesso allargato al test alla quale seguirà presto un’analoga iniziativa del Partito Democratico". Gli ha fatto eco Gianni Mancuso, segretario della commissione Affari Sociali della Camera: "Stiamo attendendo le calendarizzazioni perché cresce il peso dei numeri dell’infezione. Vogliamo riportare ai massimi livelli l’attenzione dei medici e delle Istituzioni affinché il Governo metta in atto provvedimenti per far emergere il sommerso".