Brescia, presa la baby gang

Tiziana Montalbano

La Polizia di Brescia ha eseguito cinque provvedimenti restrittivi a carico dei componenti di una  banda criminale composta prevalentemente da minorenni di nazionalità straniera, dedita a rapine, furti e aggressioni ai danni di altri coetanei. Dalle indagini  è stato accertato il coinvolgimento di una ragazza minorenne, con funzioni di “esca” nei confronti di altri adolescenti, ai quali la stessa chiedeva  abilmente in prestito telefoni cellulari o lettori MP3 nonché capi di abbigliamento firmati, che venivano poi immediatamente ceduti ai complici, i quali, organizzati in gruppi di otto-dieci persone, circondavano e aggredivano  immediatamente  il minore-vittima,  con la finalità di costringerlo alla fuga e intimidirlo con la minaccia di pesanti rappresaglie qualora avesse denunciato l’accaduto alla Polizia. Tali aggressioni, accompagnate da minacce verbali e anche dall’uso di coltelli, avevano una fortissima portata intimidatoria, a fronte della quale molti episodi delittuosi non venivano prontamente denunciati dalle vittime per timore di ritorsioni. Nel corso delle indagini, svolte anche con il supporto di mezzi tecnici e servizi di video-sorveglianza,  è emerso  che il gruppo criminale era ben radicato sul territorio,  soprattutto nell’area della stazione ferroviaria di Brescia e nei pressi di un noto centro commerciale del capoluogo, rendendosi responsabile, anche di furti di capi di abbigliamento firmati presso esercizi commerciali. Il fenomeno criminale aveva ingenerato anche forte preoccupazione nelle famiglie di alcuni studenti, vittime di reati, al punto di costringere i genitori al trasferimento dei propri figli in altri istituti scolastici  lontani dall’area di influenza criminale del gruppo, oggi completamente disarticolato dall’indagine della Squadra Mobile.