Bticino: sistemi portacavi metallici Legrand certificati per installazioni antisismiche

Roberto Imbastaro

Secondo le Norme Tecniche di Costruzione NTC08, qualsiasi edificio in costruzione deve prevedere che le componenti impiegate rispondano alle prescrizioni in ambito antisismico.

Le canalizzazioni, quali elementi sospesi, in caso di sisma sono soggette ad oscillazioni che possono provocare danni o rotture ai sistemi di supporto e ai canali portacavi, determinando danni alla costruzione, ai beni e alle persone e/o interruzione nel funzionamento delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio. Queste interruzioni a loro volta possono innescare ulteriori guasti ed amplificare gli effetti del sisma. Possono, infatti, interessare i conduttori dei servizi di emergenza dell’edificio, interrompendo il corretto trasferimento dei dati che circolano al loro interno. Si pensi a quali conseguenze, ad esempio in un ospedale, possa arrecare l’interruzione di servizi quali i sistemi antincendio, l’illuminazione di emergenza o i gruppi di continuità.

 

Tutti i sistemi portacavi metallici e i relativi supporti Legrand, soluzioni di serie presenti a catalogo, vengono testati con prove di laboratorio e analisi mediante software di calcolo ad elementi finiti. Il test mira a determinare lo stato limite di deformazione dell’accoppiamento sistema portacavi-sistema di supporto e carico in esso contenuto per valori di ag (accelerazione sismica massima attesa del suolo) fino a 0,5g. Il sistema composto da canalizzazioni e supporti presenti sul nuovo catalogo “Soluzioni a catalogo”, installato conformemente alle regole, garantisce la resistenza agli eventi sismici.

 

Per ulteriori verifiche e per il calcolo puntuale dello sforzo sismico agente su un elemento di canalizzazione portacavi, BTicino è in grado di fornire altre documentazioni ed informazioni tramite la rete commerciale o il numero verde 800 837035.

 

Le Norme Tecniche di Costruzione NTC08

L’analisi del comportamento degli elementi non strutturali (impianti) all’interno di un edificio durante un evento sismico ha cominciato ad assumere rilevanza normativa a partire dal 20 marzo 2003 a seguito dell’ordinanza 3274 che sanciva nuovi principi alla base della valutazione del rischio sismico.

In seguito è stata emanata l’ordinanza N°3519 del 28 aprile 2006 che aggiorna le zone sismiche del territorio italiano fino ad arrivare alla Gazzetta Ufficiale N°29 del 4 febbraio 2008 in cui è pubblicato il DM14 del gennaio 2008 che approva le Nuove Norme Tecniche di Costruzione (NTC08).

Il 26 febbraio 2009 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N°47 la circolare N°617 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che reca le istruzioni per l’applicazione della NTC 2008.

La pericolosità sismica viene valutata in base alla componente orizzontale dell’accelerazione sismica massima attesa del suolo ag, che deve essere correlata attraverso opportuni coefficienti che tengono conto della natura del terreno e del luogo fisico in cui sorgerà la costruzione.

 

 

 

Sulla base della NTC08 il territorio italiano è suddiviso in 4 zone sismiche:

Zona 1 con ag>0,25g (come limite utile per il progetto si può assumere ag=0,35g)

Zona 2 con 0,15g<ag< 0,25g

Zona 3 con 0,05g<ag< 0,15g

Zona 4 con ag <0,05g

 

Noto il valore di ag, il tipo di costruzione e tutti i parametri architettonici, è possibile valutare il valore dell’accelerazione che viene applicata all’elemento impiantistico ancorato all’edificio e confrontare questo valore con quelli ottenuti da prove sperimentali del medesimo sistema.