Catania, 500 in mare per "Squalo 2010"

Massimo Scambelluri

"Esercitazioni del genere sono essenziali per verificare l’efficienza del complesso apparato dei soccorsi, che agisce su tre piani interconnessi: mare, terra e cielo, e per affinare l’operatività negli aspetti tecnico-organizzativi, funzionali e di comunicazione”. Lo ha detto il contrammiraglio
Vincenzo Melone, responsabile dell’ attivita’ operativa della Guardia costiera in merito alla complessa esercitazione internazionale, denominata ‘ Squalo 2010’ in corso a circa 2-3 miglia al largo di
Catania. L’ operazione, consiste nella ricerca e nel soccorso di un velivolo incidentato al quale partecipano, sia in qualita’ di osservatori, sia direttamente con propri mezzi aeronavali, delegazioni
di Libia, Israele, Spagna, Algeria, Francia, Turchia, Slovenia ed Egitto. All’ esercitazione partecipano 500 uomini, tre gruppi di sommozzatori, 30 unita’ navali, 8 aeromobili e decine di mezzi terrestri. L’operazione e’ coordinata dalla Direzione marittima di Catania e dalla Prefettura e coinvolge uomini e mezzi di Protezione Civile, Vigili del fuoco, 118, Croce Rossa e di tutte le Forze di polizia. Presenti all’operazione anche dirigenti dell’ Agenzia Nazionale Sicurezza Volo, dell’ Enac, dell’ Enav e dell’ Alitalia.