Circolare del DAP: “Vita detentiva. Responsabilizzazione del detenuto, circuito e sicurezza”

redazione

La recente circolare del 31 marzo, emessa del Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria, in merito alla ridenominazione di
termini in uso nella prassi adottata in ambito penitenziario, è stata
emanata in accoglimento delle osservazioni emerse dal Tavolo 2: “Vita
detentiva. Responsabilizzazione del detenuto, circuito e sicurezza” degli
Stati Generali dell’Esecuzione penale. Anche il Comitato europeo per la
prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani e degradanti e
il Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute hanno più volte
raccomandato di non più utilizzare termini obsoleti, di valenza negativa e
infantilizzante della vita detentiva.
Non può sorprendere la circostanza che talune espressioni, quali “camera di
pernottamento”, e non “cella”, sono proprie del linguaggio giuridico,
recepite nelle norme dell’ordinamento penitenziario (art. 6). La circolare,
pertanto, fornisce indicazioni sulle corrette denominazioni.
Come è noto a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, il
Capo del Dipartimento Santi Consolo in numerose occasioni (vedi la
Conferenza di presentazione del Bicentenario) ha rivolto agli organi di
stampa, con pari incisività, l’invito a un uso corretto nel denominare gli
appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. La professionalità degli
appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria passa anche per un linguaggio
appropriato, nel rispetto della legalità, della sicurezza e della dignità
altrui.