Clonavano carte di credito, la GdF li arresta

Ernesto Bruno

Sette persone di origine rumena, africana e albanese, componenti di una banda di malfattori dedita alla clonazione di carte di credito, sono stati arrestate stamani dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria al termine di un’indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Roma.

Per arrivare ai responsabili del sodalizio di truffatori i militari sono partiti dalla localizzazione di un ristorante romano all’interno del quale, con la complicità di un cameriere, venivano carpiti i codici segreti delle carte di credito da clonare.

Il meccanismo con il quale venivano sottratti i codici era abbastanza semplice: il cameriere si faceva consegnare le carte di credito dei clienti ma, prima di passare al regolare pagamento del conto, “strisciava” la banda magnetica della carta su un lettore (c.d. “skimmer”) che immediatamente ne leggeva e ne memorizzava il codice.

Una volta acquisiti i codici attraverso un computer ed un software utilizzato per la gestione delle bande magnetiche, gli stessi venivano trascritti per creare nuove carte di credito facendo così circolare dei “cloni” perfettamente identici ed impiegabili come originali, il tutto all’insaputa delle ignare vittime.  

Una volta clonate, le carte di credito venivano successivamente utilizzate dai truffatori per compiere acquisti nei negozi più chic della Capitale, con spese che si aggiravano sulle migliaia di euro.

Secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle ammonta a circa 500.000 euro il danno subito dai legittimi possessori delle carte duplicate.

Al termine dell’operazione, oltre ai 7 arrestati, gli uomini della Guardia di Finanza hanno denunciato altre 7 persone coinvolte a vario titolo nell’illecita attività.