Come accelerare il percorso verso il Net Zero superando i principali ostacoli

redazione

L’esigenza di un’infrastruttura globale net zero non è mai stata così pressante. Analisti, investitori, enti normativi e governi indicano decarbonizzazione ed energie rinnovabili requisiti ormai imprescindibili per raggiungere tale traguardo. Tuttavia, i leader aziendali che condividono questa visione si trovano a dover far fronte a problematiche complesse, tra cui la scelta dell’approccio iniziale, l’individuazione degli step corretti da seguire e le insidie da evitare, oltre a decidere come investire al meglio e sfruttare gli incentivi, minimizzando i rischi.
La buona notizia è che queste organizzazioni non devono fare tutto da sole: esistono, infatti, soluzioni a portata di mano. Sono numerosi gli enti e le aziende che hanno fatto i primi passi verso la decarbonizzazione; ora è importante che si appoggino a partner che li aiutino a progettare gli step successivi e forniscano una guida su misura del percorso verso il net zero.
Design: le sfide della creazione di un piano di sostenibilità
In uno studio commissionato da Forrester Consulting su The Race to Decarbonization , l’80% delle aziende intervistate indica come l’implementazione o lo sviluppo delle iniziative di sostenibilità debba essere la principale priorità per il prossimo anno, mentre il 47% dichiara di lavorare attivamente per ridurre almeno del 51% le emissioni di carbonio/il consumo di energia. Investire in infrastrutture net zero, compresi servizi e soluzioni energetiche efficienti e rinnovabili, è un bene per il pianeta ma anche per le aziende.
Digitalizzazione: sviluppare una chiara tabella di marcia
Sul mercato sono presenti diverse soluzioni capaci di aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, supportandole nella navigazione, pianificazione, esecuzione e monitoraggio lungo tutto il percorso. Dashboard e report sulle prestazioni in tempo reale analizzano i consumi di energia, acqua, materiali e le emissioni di gas serra, semplificando la misurazione del loro impatto sull’ambiente senza dover estrarre i dati da più fonti. Integrare la sostenibilità nelle strategie di digitalizzazione adottando queste moderne soluzioni permette alle aziende di raggiungere più rapidamente il tasso di rinnovamento annuale del 3% richiesto agli edifici, ormai necessario in vista del raggiungimento degli ambiziosi obiettivi net zero entro il 2050 previsti dall’Accordo di Parigi .
Implementazione: dalla pianificazione alla certificazione
Il raggiungimento del net zero non ha un momento preciso. È un impegno costante che richiede competenze operative e strategiche. Gli ostacoli lungo il percorso sono infatti molteplici.
Quali? Il processo di analisi dell’uso dell’energia, la creazione di una strategia, la previsione dell’allocazione delle risorse, l’acquisto e l’installazione di nuove apparecchiature e il monitoraggio dei risultati sono attività costose e impegnative.
Ostacolo n. 1: un obiettivo troppo ambizioso spesso è caratterizzato da progressi limitati
Passare da un piano teorico alla progettazione e all’implementazione di un vero programma di decarbonizzazione richiede investimenti e decisioni sostanziali. Con un obiettivo così importante, si è tentati di muoversi lentamente, con progetti pilota sequenziali e impegni di approvvigionamento facili da gestire. Tuttavia, un approccio di questo tipo rischia di limitare allineamento, collaborazione e velocità.
La soluzione è la scelta di un partner che possa aiutare a sviluppare una roadmap dettagliata e attuabile con tappe misurabili.
Ostacolo n. 2: il processo è costoso
Il processo di decarbonizzazione imposto dalla Direttiva Case Green è indubbiamente costoso, basti pensare che recenti stime dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, parlano di un valore compreso tra i 40 e i 60 miliardi di euro per la riqualifica di almeno 200 mila edifici l’anno entro il 2033 che, senza incentivi, sarebbero interamente a carico dei proprietari. Di conseguenza, anche per le aziende la prospettiva non è delle più rosee, con i board che possono essere tentati di destinare i fondi a progetti che fanno crescere i profitti.
Sarà quindi fondamentale che a livello normativo e di governo si operi per garantire a privati e aziende misure di supporto che consentano di mantenere un elevato tasso di rinnovamento dei building (alla stregua di quello raggiunto in occasione della concessione del Superbonus), necessario per rispettare i dettami della UE in materia di decarbonizzazione.
Ostacolo n. 3: l’azienda e il management non condividono l’approccio
Sebbene molti CEO siano impegnati nella decarbonizzazione, i loro sforzi falliranno se non riusciranno a coinvolgere l’intera organizzazione. Secondo uno studio di PwC sulla successione dei CEO , la durata media di un mandato è di soli cinque anni. Quindi la maggior parte dei leader che si impegnano per la decarbonizzazione non restano in azienda abbastanza a lungo da portare a termine le loro strategie.
C’è anche la questione spinosa di come strutturare un’organizzazione per implementare efficacemente la decarbonizzazione. Molto spesso si fatica a individuare in seno all’azienda chi sia davvero il responsabile della transizione energetica.
La soluzione è la creazione di corsi sulla sostenibilità e obiettivi “smart” a ogni livello dell’organizzazione. Una formazione efficace e obiettivi di decarbonizzazione chiaramente scritti a livello individuale, strutturale e organizzativo contribuiranno a unificare gli approcci strategici e tattici, riducendo al contempo le priorità in competizione. Infatti, questo gruppo di leader dedicati al net zero può snellire il processo e responsabilizzare gli attori interni ed esterni rispetto alle tappe fondamentali.

Di Francesco Genchi, Managing Director Italy, Johnson Controls