La crescente digitalizzazione delle società e delle economie globali ha posto in evidenza l’importanza strategica delle infrastrutture di connettività globale. Oggi viviamo perennemente connessi ad internet e senza connessione non sarebbe possibile far funzionare gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, gli ospedali, solo per citare alcune strutture e servizi, tutti fondamentali per la nostra sopravvivenza.
Le recenti minacce di tagliare i cavi sottomarini nel Mar Rosso, un’area ora considerata un punto di interesse geopolitico globale, minacciata dai continui e ripetuti attacchi dei ribelli Houthi yemeniti contro le navi commerciali, hanno messo in allerta gli addetti ai lavori ma non solo. Abbiamo visto anche nella terribile guerra in Ucraina quanto le connessioni internet abbiamo e stiano giocando un ruolo fondamentale nella disputa e che il supporto di Elon Musk con i suoi satelliti Starlink abbiamo spostato l’ago della bilancia sulle comunicazioni.
Ricordiamo in fatti che i cavi sottomarini giocano un ruolo fondamentale nel mantenere interconnesso il mondo, costituendo un’importante infrastruttura per la connettività globale. Si pensi che circa il 90% del traffico Internet viaggia ormai attraverso i cavi sottomarini, collegando i cinque continenti in un intricato sistema di comunicazione. È pertanto evidente che, a fronte di una tale dipendenza dalla connettività via cavo, la loro sicurezza e integrità sono di primaria importanza.
Secondo i dati di Telegeography aggiornati a inizio anno ci informano che dei 574 cavi sottomarini attivi in tutto il mondo, 16 si trovano nel canale di Suez e veicolano il 17 per cento del traffico globale e gran parte del traffico tra Europa e Asia. Il recente attacco ha danneggiato quattro di questi cavi, per cui saranno necessarie otto settimane per provvedere alle opportune riparazioni. Per garantire il flusso continuo dei dati tra Europa e Asia, è stato necessario reindirizzare il 25% del traffico su tre percorsi alternativi, come spiegato dalla HGC Global Communication: via Cina, via Stati Uniti e tramite i rimanenti 11 cavi sottomarini presenti nel Mar Rosso.
Come amministratore delegato di una società di TLC, ritengo che sia necessario rafforzare la protezione dei cavi sottomarini e in generale tutti i sistemi di connettività, ma anche per proteggere i dati sensibili che trasportano. I cavi sottomarini, infatti, non sono semplicemente vie di trasporto per il traffico Internet, ma rappresentano anche un importante canale per la trasmissione di informazioni sensibili e critiche per molte aziende e istituzioni.
Per tale motivo, credo sia cruciale considerare diverse strategie di protezione. Una possibile soluzione potrebbe essere il rafforzamento degli standard di protezione dei dati, unitamente all’aumento della diversità dei cavi e delle rotte per ridurre il rischio di perdita di capacità della rete dovuta a guasti o danni. Inoltre, è fondamentale considerare anche la protezione fisica dei cavi sottomarini, dato che sono vulnerabili a danni accidentali o intenzionali. Questo potrebbe comportare costi significativi, ma concentrarsi sulle aree più sensibili, come quelle vicine alla costa, potrebbe essere un primo passo importante per mitigare questi rischi. Infine, è essenziale considerare l’aspetto normativo e il coordinamento internazionale nella protezione dei cavi sottomarini. È quindi necessario un impegno congiunto da parte dei Governi e delle aziende private per affrontare queste sfide e garantire la sicurezza e la resilienza della nostra infrastruttura di comunicazione globale.