Covid-19 ed epilessia: le dichiarazioni della Lice

Claudia Pollara

Nell’ambito dell’attività di comunicazione della LICE è stato reso pubblico già da diverse settimane un vademecum che rassicura i pazienti con epilessia e che spiega come affrontare l’emergenza da COVID-19, Il vademecum è disponibile e facilmente consultabile sul sito delle Società (www.lice.it). Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) dichiara che l’infezione da COVID-19 non si manifesta anche con crisi epilettiche in soggetti che non hanno una precedente diagnosi di epilessia e in assenza di febbre e altri sintomi influenzali. Secondo la LICE, società scientifica completamente dedicata alla ricerca in ambito epilettologico ed al miglioramento della diagnosi e cura dell’epilessia, i soggetti che presentano una crisi epilettica d’esordio devono essere valutati e diagnosticati in strutture appropriate e la valutazione deve avere l’obiettivo di inquadrare, dal punto di vista sindromico, le epilessie all’esordio.

La valutazione clinica, associata a quella strumentale con elettroencefalogramma (EEG) e neuroimmagini, potrà senz’altro discernere, i soggetti che presentano crisi epilettiche nell’ambito di una diagnosi di epilessia e quelli che presentano crisi epilettiche definite come “sintomatiche acute”, ovvero che possono rappresentare il sintomo di una patologia acuta del sistema nervoso centrale, come encefaliti/encefalopatie o infiammazioni del sistema vascolare cerebrale, che al contrario, potrebbero essere parte dei sintomi da infezione da COVID-19.

LICE pertanto non può che smentire quanto affermato sui mass-media, al fine di tranquillizzare la popolazione in generale e soprattutto i genitori di bambini che hanno avuto un esordio di epilessia nel corso della pandemia da COVID-19.