CRIF: +44,1% di dati personali rubati sul dark web in Italia

Le attività degli hacker stanno continuando con grande intensità nel 2022. Il numero di account che hanno visto compromesse le proprie credenziali è significativamente aumentato, in combinazione con altri dati utilizzati da hacker e frodatori.

In Italia il numero di alert relativi a dati rilevati sul dark web è stato di oltre 780.000 nella prima metà del 2022, con un aumento del +44,1% rispetto al semestre precedente, mentre gli alert relativi all’open web sono stati oltre 70.000, in calo del -4,9% rispetto alla seconda parte del 2021.

Queste sono alcune delle evidenze emerse dall’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da CRIF, che mira ad analizzare la vulnerabilità delle persone e delle aziende agli attacchi cyber e interpretare i trend principali che riguardano i dati scambiati in ambienti Open Web e Dark Web, la tipologia di informazioni, gli ambiti in cui si concentra il traffico di dati e i paesi maggiormente esposti.

“I dati elaborati nel nostro Osservatorio sono il frutto di una attività di analisi e studio svolta sugli ambienti web dove i dati vengono condivisi e scambiati. Si tratta non solo di siti web ma anche di gruppi, forum e comunità specializzate del cosiddetto “Dark Web”, ovvero l’insieme di ambienti web che non appaiono attraverso le normali attività di navigazione in Internet e necessita di browser specifici o di ricerche mirate. Proprio per questa sua natura, viene sfruttato dagli hacker per scambiare dati, ottenuti attraverso attività di phishing o altre tipologie di attacchi – illustra Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF -. In particolare, l’Osservatorio Cyber mira a sottolineare le rischiosità a cui vengono esposti quotidianamente individui e imprese, valutare i principali trend e offrire alcuni spunti per fronteggiare il rischio cyber”.