DADT, il Senato contro Obama

red

Non passa in Senato la proposta, avanzata dai democratici, di abrogare la legge "don’t ask don’t tell", che dal 1993 vieta a una persona dichiaratamente gay di fare il servizio militare: serviva una maggioranza di 60 voti, ma i "sì" sono sono stati solo 57, contro i 40 "no". Bocciata dunque l’iniziativa caldeggiata dalla Casa Bianca, convinta che la legge sia ipocrita e vada riformata; tra i contrari anche un senatore democratico, John Manchin, del West Virginia, mentre i repubblicani hanno votato in modo compatto ad eccezione della senatrice Susan Collins, del Maine, che si è detta "dispiaciuta” per l’esito del voto. Deluso il presidente Usa, Barack Obama: ”Come comandante in Capo ho spinto perche’ questa legge venisse cambiata, consapevole che le nostre forze armate siano assolutamente
preparate a lavorare fianco a fianco con americani che sono apertamente gay o lesbiche”. Per Obama, essa ”indebolisce la nostra sicurezza nazionale, diminuisce la nostra capacita’ militare e viola i nostri principi fondamentali di giustizia, integrita’ e uguaglianza”. La riforma gode dell’appoggio dei vertici del Pentagono: sia il segretario della Difesa, Robert Gates, sia il capo degli Stati maggiori congiunti delle Forze Armate, ammiraglio Mike Mullen, si erano espressi a favore dell’abrogazione.