In relazione ad alcuni articoli di stampa apparsi in questi giorni sudiversi quotidiani della regione Toscana, che manifestano preoccupazione inordine alla possibile mancata realizzazione di un ICAM presso la città diFirenze, è opportuno fare chiarezza sulla posizione dell’Amministrazionepenitenziaria centrale che, già nel mese di gennaio del 2010, prima dellapromulgazione delle legge 62/2011 volta a tutelare il rapporto tra detenutemadri e figli minori, sottoscriveva con diversi partner istituzionali –Presidente della Regione Toscana, Presidente del Tribunale di sorveglianzadi Firenze, Presidente dell’Opera Pia Madonnina del Grappa e Presidentedell’Istituto degli Innocenti di Firenze – apposito protocollo d’intesa.Con tale atto, l’Opera Pia Madonnina del Grappa si è impegnata a concederein comodato d’uso all’Amministrazione penitenziaria una villetta congiardino ed annessi edifici da destinare ad ICAM, per l’accoglienza delledonne, imputate e/o condannate, con i propri figli al seguito.La ristrutturazione dell’immobile è finanziata dalla Regione Toscana che,con apposite delibere del 2012 e del 2013 ha stanziato complessivamente lasomma di 621.000,000 euro, messa a disposizione della Società della Salute(SDS), incaricata, dalla stessa regione, della realizzazione dei lavori, lacui conclusione è stimata per la fine del corrente anno.In tal senso, pur apprezzando i suggerimenti di razionalizzazione cheprovengono dal territorio, questa Amministrazione continua a ritenere idiritti e gli interessi dei bambini, figli di persone detenute, prevalentisu ogni altra qualsiasi considerazione che vada a ritardare o rinviare ilriconoscimento pieno e incondizionato di tale diritto, peraltro sancito dauna legge dello Stato.In tal senso, pertanto, l’auspicio di questa Amministrazione è quello che ilavori presso la struttura dell’Opera Pia Madonnina del Grappa siano portatia termine nei tempi programmati e che, nelle more, le Autorità locali e lastessa Magistratura di Sorveglianza adottino provvedimenti, provvisori epreventivi, anche di comunità, affinché nessun bambino sia ristretto pressol’istituto penitenziario di Firenze Sollicciano.