Fake news e vaccini, 5 consigli per difendersi

redazione

Il vaccino AstraZeneca è in questi giorni al centro del dibattito pubblico. All’incertezza determinata dalla molteplicità dei messaggi divulgati dai media si è aggiunto il timore causato da fake news diffuse tramite sms e sistemi di messaggistica istantanea. 

Le segnalazioni riguardano messaggi circolanti in tutta Italia relativi a una presunta pericolosità del vaccino contro il Covid-19. Non sono mancati inoltre messaggi indirizzati agli ultraottantenni, contenenti un numero telefonico inesistente per la prenotazione del vaccino. Obiettivo dell’operazione, rubare dati personali ai malcapitati. 

La gravità della situazione ha spinto la Polizia Postale a intervenire con una comunicazione ufficiale, in cui l’invito è far sempre riferimento a fonti accreditate. Ecco altri 5 consigli utili estratti dalla guida per difendersi dalle notizie false realizzata da Truffa.net

La guida è stata realizzata analizzando alcuni dei principali studi nazionali e internazionali sul tema. Obiettivo, fornire un sostegno nella lotta ai contenuti informativi falsi, stimolando la conoscenza.

  1. Orientarsi nel caos informativo

Innanzitutto, è molto importante imparare a distinguere i diversi tipi di contenuti informativi. Sì, perché oltre le fake news si nasconde un vero e proprio mondo popolato da bufale, errori giornalistici, notizie non verificate, contenuti decontestualizzati, propaganda politica, e molto altro.

La raccomandazione arriva da Claire Wardle, co-fondatrice e direttrice di First Draft, tra le principali organizzazioni mondiali contro la disinformazione, e ideatrice del concetto di “caos informativo”. Secondo la studiosa sono sette le categorie del falso. Si va dalla satira o parodia, dalle buone intenzioni ma facilmente fraintendibile, al contenuto fabbricato, completamente falso e creato appositamente per far del male a qualcuno o qualcosa. 

Una vera e propria grammatica del falso, da assimilare per non farsi cogliere impreparati.

  • Attenzione a parenti e amici

La soglia di attenzione certamente si abbassa quando comunichiamo con familiari e conoscenti. Ecco perché è particolarmente importante fare attenzione ai messaggi privati. 

Marianna Spring, giornalista della BBC specializzata in disinformazione e social media, ha analizzato centinaia di storie fuorvianti sulla pandemia circolate nei primi mesi del 2020. Il risultato è l’identificazione di 7 tipi di persone responsabili della nascita e della diffusione delle notizie false.

E tra i diffusori, in prima linea ci sono proprio loro, parenti e amici. Anche involontariamente, possono essere alla base della diffusione di notizie false o non verificate. Proprio come nel caso del vaccino firmato AstraZeneca che ci sta coinvolgendo in questi giorni. 

  • Uscire dalla propria bolla 

L’uso intensivo del web e dei social media a scopo informativo ci porta a credere in ciò che vogliamo, o possiamo credere. Gli algoritmi, infatti, ci spingono a visualizzare solo contenuti in linea con i nostri interessi, chiudendoci nelle cosiddette “bolle di filtraggio”. 

Il concetto, elaborato dall’attivista americano Eli Parisier, è oramai di dominio pubblico, ma merita una riflessione. Il rischio è di non riuscire, anche volendo, ad accedere a posizioni contrastanti con le proprie convinzioni. 

Come reagire a questa situazione? Un primo passo è sicuramente attingere da fonti il più possibile diverse per informarsi. Sui social media, è bene seguire anche persone e pagine che si discostano dai propri gusti e pensieri. 

  • Conoscere il potere delle emozioni

Le notizie false corrono più velocemente e vanno più in profondità di quelle vere. Lo testimonia un portentoso studio incentrato sulla diffusione di notizie false su Twitter portato avanti presso il MIT. 

L’indagine ha analizzato 126.000 notizie pubblicate da circa 3 milioni di persone dal 2006 al 2017, per un totale di 4,5 milioni di tweet. Secondo le rilevazioni una storia falsa raggiunge 1.500 persone 6 volte più velocemente rispetto a una vera. Inoltre, le bugie hanno il 70 per cento di possibilità in più di essere ritwittate rispetto alle notizie vere.

Gli studiosi hanno ipotizzato anche i motivi del successo del falso. Prima di tutto, le notizie false hanno tendenzialmente un carattere di maggiore novità. E poi, attenzione a emozioni come paura, disgusto sorpresa. Sono proprio quelle a far scattare la molla della viralità. 

  • Usare strumenti di supporto

Verificare ogni informazione non è cosa da poco, e richiede tempo e risorse. Tuttavia, se queste scarseggiano, è possibile attingere direttamente da uno dei tanti siti di fact-checking che se ne occupano nello specifico.

Per la verifica delle fonti, si può installare sul proprio browser una o più estensioni che permettono di individuarne a colpo d’occhio l’affidabilità. E per la verifica di immagini e video, sono tanti i tool disponibili anche in modalità free.