GdF: Agrigento, scoperto e denunciato un notaio che “gonfiava” gli importi delle tasse dovute dai clienti per poi intascarne la differenza

Giuseppe Magliocco

I suoi onorari, tutto sommato, erano anche bassi; problema erano però gli importi dovuti per le tasse da versare a seguito di compravendite immobiliari, successioni, donazioni ecc., importi che però solo in parte venivano versati al Fisco perché abilmente “gonfiati” per poi finire direttamente nelle tasche del professionista.
È così terminata con una denuncia la maxi-truffa che un notaio con studio nel distretto di Agrigento-Sciacca aveva messo in atto dal 2012 al 2017 nei confronti di oltre 2.000 suoi clienti, e che le fiamme gialle agrigentine hanno scoperto a seguito di una complessa attività di indagine condotta sulla voluminosissima documentazione contabile (ed extracontabile) rinvenuta durante l’indagine.
Probabilmente attratti dalle parcelle “contenute” del notaio, numerosissime persone si sono a lui rivolte consegnandogli con fiducia tutto il denaro richiesto, a fronte del quale lo stesso emetteva due distinte fatture: una per la propria prestazione professionale (tenuta volutamente bassa anche per minimizzare i suoi introiti di fronte al Fisco), l’altra per pagare (asseritamente) le tasse ma che in larga parte degli importi intascava senza che il denaro corrispostogli al riguardo potesse ovviamente figurare – e dunque andare ad aumentare – la sua base imponibile.
Quello che dunque sembrava un normale documento fiscale, in effetti celava un vero e proprio artificio truffaldino che gli consentiva di trattenere per sé somme non dovute – né a lui, né all’Erario – mentre il rapporto fiduciario, consentitogli anche dalla sua figura di pubblico ufficiale nonché di professionista scrupoloso, non faceva insorgere nei suoi clienti motivati sospetti di irregolarità.
Secondo quanto però accertato dai militari della Guardia di Finanza, anche attraverso scrupolosi accertamenti eseguiti presso i competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate, il “giochetto” così strutturato gli ha consentito di intascare illecitamente e nel giro di pochi anni una somma calcolata in 1.800.000 euro.
Da rilevare anche come il notaio in questione sia stato altresì sottoposto a verifica fiscale, al termine della quale i finanzieri (per il solo anno 2012) hanno constatato oltre 407mila euro di base imponibile sottratta a tassazione ed un’imposta evasa di circa 209mila euro. Proprio a seguito di ciò è da evidenziare come lo stesso si sia già curato di corrispondere all’Erario 304.000 euro, peraltro liquidati in un’unica soluzione.
Ad ogni buon fine il Tribunale di Sciacca ha già emesso nei suoi confronti un provvedimento di sequestro preventivo di conti correnti bancari, nonché di fondi di risparmio a lui intestati.