GdF: Bari, scoperta frode nelle forniture ad “acquedotto pugliese” s.p.a. arrestati due responsabili

Oriol De Luca

Frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti aggravata e truffa continuata ai danni di “Acquedotto Pugliese” s.p.a.; sono queste le accuse ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Bari in capo ai due amministratori/gestori di una società i quali, al termine di una complessa quanto delicata indagine condotta dalla Guardia di Finanza del capoluogo pugliese, li vede ora ristretti agli arresti domiciliari.
La spinosa vicenda, nel dettaglio, ha riguardato gli appalti per le forniture di ipoclorito di sodio nel periodo 2012 – 2016, e che la società finita al centro delle indagini dei finanzieri aveva vinto sbaragliando il campo dalla concorrenza.
L’indagine stessa, infatti, era partita dalla circostanziata denuncia di una società concorrente, che aveva fatto rilevare ai magistrati di via Nazariantz Hrand come le altre ditte venissero a trovarsi sistematicamente escluse dalle gare per effetto di alcuni illeciti “artifizi”.
La sostanza chimica in questione, fornita ad “Acquedotto Pugliese” s.p.a. e che viene impiegata nei processi di potabilizzazione dell’acqua, secondo le risultanze probatorie acquisite dagli inquirenti era stata peraltro ceduta mediante una falsa documentazione redatta sulla base di dichiarazioni non veritiere nonché con certificati di analisi contraffatti, successivamente ai quali il solvente era stato per di più fornito in termini difformi rispetto alle prescrizioni stabilite dai bandi di gara.
A finire nel mirino degli investigatori anche quattro tra funzionari e dipendenti di “Acquedotto Pugliese” s.p.a., per i quali è stata richiesta l’applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio; misura per la quale il GIP si è riservato di decidere al termine degli interrogatori a cui presto saranno sottoposti gli stessi indagati per le loro condotte – considerate dalla pubblica accusa agevolative – nei riguardi dei due arrestati.
Nel contesto investigativo in esame, che ha tra l’altro richiesto l’effettuazione di accurate analisi chimiche a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità, va evidenziato come i finanzieri baresi abbiano altresì provveduto all’esame di copiosa documentazione nonché ad indagini tecniche condotte attraverso intercettazioni telefoniche.
Come assicurato anche dal Comandante Provinciale della GDF di Bari, Generale Nicola Altiero, l’acqua immessa da “Acquedotto Pugliese” s.p.a. nei rubinetti dei cittadini non è stata contaminata in modo da divenire pericolosa per la salute pubblica, questo poiché (a valle delle immissioni di ipoclorito di sodio non a norma da parte della società finita al centro delle indagini) venivano effettuate altre immissioni che ne hanno comunque mantenuto la potabilità, come peraltro hanno ripetutamente dimostrato le analisi di cui sopra.
L’operazione si è al momento conclusa con un sequestro preventivo stabilito in 1.131.000 euro, ovvero per un importo che i giudici baresi hanno calcolato come pari all’indebito profitto ottenuto dai responsabili della frode.