GDF: Brindisi, sgominata banda specializzata in truffe

Gabriel Romitelli

Avevano escogitato per anni truffe all’INPS allo scopo di percepire prestazioni assistenziali non dovute, ma sono stati scoperti dai finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi che nei confronti dei responsabili hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare ed eseguito sequestri di beni per oltre 3 mln. di euro.

Sono questi i primi risultati dell’operazione “Wasteland”, che le fiamme gialle brindisine hanno condotto nei confronti dei promotori e gli organizzatori di un’associazione a delinquere specializzata nella finta costituzione di cooperative agricole, dunque esistenti solo sulla carta, nell’ambito delle quali far figurare la presenza di lavoratori verso i quali l’INPS erogava poi le proprie prestazioni previdenziali (indennità di disoccupazione, indennità di malattia, indennità di maternità, assegni familiari).

Come accertato dai finanzieri brindisini, l’organizzazione operava almeno dal 2005 e, nel solo volgere dell’ultimo quinquennio, era riuscita a sottrarre dalle casse dell’INPS oltre 3 milioni di euro, anche se le indagini delle fiamme gialle e della Procura della Repubblica brindisina sono comunque riuscire a bloccare l’erogazione di altre indebite prestazioni per un milione di euro.

Le molto ben congeniate frodi messe a segno dai responsabili richiedevano ovviamente ben specifiche competenze oltre ad una precisa ripartizione dei ruoli, ed è proprio per questo che tra gli arrestati figurano due imprenditori, un consulente del lavoro, un commercialista e quattro rappresentati di cooperative agricole.

Sistematica era anche l’apertura e chiusura di queste società di lavoro cooperativo, spesso “cartolarmente” operanti su terreni di cui non avevano neppure la disponibilità, che spuntavano come funghi e sparivano dopo poco tempo con lo scopo di sviare i sempre possibili controlli da parte delle Amministrazioni preposte.    

Nell’inchiesta risultano invischiate altre 34 persone e una società che, secondo gli investigatori, hanno avuto un ruolo attivo nella commissione di numerose truffe pluriaggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche e che dovranno ora chiarire all’Autorità Giudiziaria inquirente la loro posizione.