GDF: Como, traffico internazionale di oro e argento

Gabriel Romitelli

 

Un’organizzazione internazionale di trafficanti di oro e argento, che ha movimentato metalli preziosi per centinaia di milioni di euro, è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Como al termine dell’operazione “Uova d’Oro” che le fiamme gialle hanno condotto nei confronti di 13 responsabili denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di ricettazione, riciclaggio, reimpiego di capitali e commercio abusivo di oro.

Gli indagati, residenti in Lombardia, Piemonte e Svizzera, avevano allestito un’articolata rete deputata alla raccolta di ingenti quantitativi di oro d’illecita provenienza su tutto il territorio nazionale ed estero, impiegando per l’acquisto capitali provenienti dalla Svizzera e finanche tratti da “fondi neri”, ovvero da denaro proveniente da evasioni fiscali perpetrate da imprese italiane.

Utilizzando un efficiente sistema di trasporto composto da corrieri dotati di autovetture con doppifondi o di abiti con tasche occulte, mentre per le necessarie comunicazioni venivano impiegate schede telefoniche italiane ed estere intestate a semplici “prestanome”, i membri del’associazione riuscivano a far circolare numerosi partite di oro che veniva poi fuso e re-immesso sul mercato, prevalentemente su quello svizzero.

Non mancava poi la predisposizione di una documentazione fittizia che giustificasse la presenza del preziosissimo metallo giallo, utilizzando allo scopo società aventi sede in Spagna, Inghilterra ed Emirati Arabi attraverso le quali far risultare false esportazioni di oro verso la Svizzera.

Le indagini della Guardia di Finanza comasca, svolte anche in rogatoria internazionale con le Autorità svizzere, spagnole e del Regno Unito, hanno così permesso di sequestrare 129 kg. di oro in lingotti di grado purissimo (titolo 995/1000), 1.373 di argento in barre  (titolo 999/1000), per un valore complessivo calcolato in almeno 5 milioni e 675.000 euro, ai quali si aggiungono 9 autovetture utilizzate per gli illeciti trasporti (tutte munite di doppifondi) e 160.000 euro in contanti.

Secondo gli inquirenti sarebbero poi almeno 4.900 i kg. di oro che l’organizzazione di trafficanti avrebbe illegalmente movimentato per un controvalore di circa 190 mln. di euro.

Le indagini dei finanzieri stanno comunque proseguendo per fare piena luce sulla vicenda, soprattutto per accertare l’esistenza di più che possibili violazioni di carattere tributario.