GdF: diffusi i dati sugli sprechi nella spesa pubblica

Ivano Maccani

Sono certamente significativi i risultati operativi che la Guardia di Finanza ha diffuso oggi a riguardo del settore della tutela della spesa pubblica e della lotta agli sprechi e al parassitismo.

Nel perdurare del grave periodo di crisi, e coerentemente con quanto imposto dai processi di spending review, le Fiamme Gialle, nel corso del 2012, hanno intensificato i loro sforzi investigativi verso i responsabili di sprechi e truffe aggredendo, al contempo, ingenti patrimoni illecitamente accumulati.

Nel solo settore delle prestazioni sociali agevolate e dei ticket sanitari, i militari della Guardia di Finanza hanno denunciato 1.781 truffatori del Servizio Sanitario Nazionale accertando un danno di 72 milioni di euro e scoprendo, altresì, 3.556 “falsi poveri” che avevano fraudolentemente beneficiato di riduzioni, esenzioni e sovvenzioni varie senza averne alcun titolo.

Grosse cifre emergono anche dall’accertamento di frodi previdenziali e assistenziali. A titolo esemplificativo sono stati erogati oltre 103 milioni di euro indebitamente percepiti da 1.047 falsi invalidi, 3.297 falsi braccianti agricoli, o anche spesi per corrispondere pensioni di 395 persone decedute, emettere 569 assegni sociali e pagare altri 655 casi concernenti diverse tipologie di sostegno.

Di tutto rilievo sono anche i numeri collegati al settore delle frodi all’Unione Europea, con dati che parlano di circa 2.800 indagini condotte a contrasto delle truffe al bilancio nazionale ed a quello dell’Unione, con la scoperta di indebite percezioni e richieste di fondi pubblici per circa 1,1 miliardi di euro.

In questo stesso settore sono stati 4.600 i truffatori denunciati all’Autorità Giudiziaria, con contestuale sequestro, a loro carico, di beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per 348 milioni di euro.

Su oltre 5 miliardi di euro, infine, si attestano i danni erariali perpetrati nello scorso anno e venuti alla luce grazie a 1.431 controlli che i finanzieri hanno compiuto d’iniziativa o su delega della Corte dei Conti.

Curioso rilevare anche, nel medesimo contesto operativo, la segnalazione di 1.274 dipendenti pubblici nei cui confronti sono stati rilevati casi di incompatibilità e di doppio lavoro, con l’elevazione di sanzioni per altri 15 milioni di euro.