GdF: Fiumicino, bloccato al “Leonardo da Vinci” un trafficante pakistano con 11 kg. di eroina purissima

Enrico Fiorenza

Si era presentato al controllo doganale come un facoltoso imprenditore mediorientale, ed all’ispezione dei propri bagagli eseguita dai finanzieri del Gruppo di Fiumicino in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’uomo (un cittadino pakistano) ha mostrato sicurezza e sangue freddo in quella situazione che di lì a poco, invece, sarebbe per lui irrimediabilmente precipitata con la scoperta degli 11 kg. di eroina purissima che trasportava con sé.
L’ennesima operazione anti-droga messa a segno dagli uomini del Colonnello Ernesto Bruno ha stavolta “pizzicato” un finto manager il quale, in arrivo dall’aeroporto pakistano di Lahore con scalo intermedio ad Abu Dhabi (Emirati Arabi), era diretto in Spagna con il suo prezioso carico quasi certamente diretto alle rinomate coste dell’Andalusia.
Le continue e sempre aggiornatissime “analisi di rischio” che i militari della Guardia di Finanza compiono nei riguardi delle rotte più diverse come su ogni tipo di traffici illeciti, unite alla loro impagabile esperienza operativa, hanno però la meglio anche sulle più studiate apparenze e sulle gestualità più misurate, cosicché quando i bagagli di soggetti ritenuti possibili trafficanti passano sotto gli scanner dello scalo aeroportuale capitolino gli strumenti stessi finiscono molto spesso per confermare gli iniziali sospetti degli operanti.
Anche in questo caso dagli schermi delle apparecchiature a raggi X, infatti, si evidenziava la presenza di alcune masse organiche, per di più posizionate in modo anomalo all’interno delle valigie, e così agli uomini delle fiamme gialle e ai doganieri non è restato altro che armarsi di taglierino ed aprire gli ingegnosi doppifondi creati proprio allo scopo di trasportare droga.
Da notare come il consumo di eroina, dopo aver per anni ceduto il passo a quello della cocaina, stia conoscendo una preoccupante recrudescenza dei traffici e quindi dei consumi, ciò anche a causa della crisi economica nonché del suo costo relativamente basso.
10 euro sono difatti spesso sufficienti per acquistarne una dose, e questo attrae giovani consumatori in cerca di uno “sballo” intenso ma a buon mercato; una droga che però crea in brevissimo tempo una forte dipendenza psichica e fisica negli assuntori, peraltro con effetti che divengono certamente devastanti per il loro organismo.
A margine dell’operazione è da sottolineare anche la purezza del carico di “ero” sequestrata, che avrebbe consentito alle organizzazioni criminali di realizzare almeno 250.000 dosi per un valore che, sulle piazze clandestine dello spaccio, avrebbe consentito guadagni per circa 2 milioni e 500.000 euro.