GdF: Udine, 38 milioni di litri di “pseudo-gasolio” rivenduti in tutta italia senza scontare l’accisa

Emidio Lasco

Sono 133 i responsabili denunciati dai finanzieri del Comando Provinciale di Udine al termine di un’operazione grazie alla quale è stato smantellato un gruppo criminale, avente base in Svizzera, dedito al contrabbando di “pseudo-gasolio” e che ha realizzato un’imponente frode all’IVA e alle accise per complessivi 37.000.000 di euro.

Ci sono voluti due anni di indagini fatte anche di intercettazioni telefoniche e di rilevatori GPS piazzati di nascosto sulle autobotti utilizzate nel traffico, per stringere finalmente il cerchio intorno al sodalizio che, simulando trasporti di normale olio lubrificante presso ditte inesistenti allocate in indirizzi di comodo, in realtà si approvvigionava di prodotti petroliferi vari  come olio da gas, olio pesante (e persino olio vegetale) che poi, attraverso un procedimento di miscelazione, diventava idoneo ad essere impiegato come carburante per autotrazione senza però scontare la prevista accisa, ovvero l’imposta armonizzata a livello europeo e che diventa esigibile all’atto dell’immissione in consumo nel territorio dello Stato.

In tal modo i responsabili, avvalendosi di una fitta rete di collaboratori reclutati in vari Paesi dell’Unione Europea e con basi logistiche sparse fra Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, hanno illegittimamente posto in consumo più di 38 mln. di litri di “pseudo-gasolio”.   

Le successive perquisizioni di tutti gli snodi operativi e degli “uffici direzionali” dell’organizzazione siti nella Confederazione Elvetica, ha permesso ai finanzieri italiani di acquisire abbondante documentazione probatoria che è stata poi messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

Secondo quando ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza udinese, l’approvvigionamento del “pseudo-gasolio” avveniva da depositi siti in Belgio, Germania e Polonia per poi essere smerciato in tutta Italia grazie ad un’opportuna “schermatura” realizzata grazie all’interposizione documentale di società fittizie, e grazie anche a distributori stradali e gestori di depositi carburanti compiacenti.

Appena disarticolata l’organizzazione e tutto il suo efficiente quanto ramificato impianto truffaldino, la Procura della Repubblica di Udine ha immediatamente disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, avvenute sull’intero territorio nazionale (per un controvalore di 5.143.000 euro) di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, 60 automezzi nonché immobili tra i quali figurano ben 182 unità fra terreni e fabbricati.