GdF:Ancona, nuovo maxi-sequestro di sigarette contrabbandiere al porto. Arrestato un cittadino bulgaro

Giuseppe Magliocco

Sembra non conoscere particolari interruzioni il traffico di sigarette di contrabbando che dai paesi balcanici tenta di entrare in quelli dell’Unione europea attraverso i porti italiani, tutto ciò nonostante i cospicui quanto ricorrenti sequestri di “bionde” messi a segno dalla Guardia di Finanza e che non pochi problemi stanno creando alle organizzazioni delinquenziali che gestiscono questi traffici.
Ed un nuovo sequestro da 5.200.000 kg. è stato compiuto dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona i quali, unitamente al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno intercettato il carico nel porto cittadino.
Le sigarette – tutte di marca “Chesterfield” – erano state caricate su un autoarticolato con targa bulgara che, imbarcato su una motonave proveniente dalla Grecia, era da poco sbarcato nel porto dorico.
Come sempre accade in queste circostanze, le sigarette vengono occultate dietro carichi di copertura nel tentativo di passare indenni ai controlli doganali e questa volta il “paravento” era rappresentato da pile di bottiglie da vino vuote che, in base ai documenti esibiti in dogana dall’autotrasportatore, erano destinate ad un’azienda lombarda.
L’acume investigativo e l’esperienza investigativa dei finanzieri e dei doganieri suggeriva però di approfondire meglio l’ispezione al carico, anche sulla base di specifiche “analisi di rischio” che la GDF elabora proprio per contrastare ogni forma di traffico illecito lungo le zone di vigilanza doganale che sono affidate al controllo delle fiamme gialle.
Ed è stato così che il carico di tabacchi lavorati esteri si è improvvisamente materializzato agli occhi dei finanzieri che, oltre al carico (dal valore commerciale di 1 milione e 120mila euro), hanno sequestrato anche l’automezzo.
Al conducente del mezzo, un 42enne di nazionalità bulgara, si sono così spalancati i cancelli del carcere anconetano di Montacuto dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria alla quale dovrà ora rispondere del reato di contrabbando.