Guardia di Finanza: migliora la lotta all’evasione fiscale

redazione

La Guardia di Finanza festeggerà stasera, allo Stadio dei Marmi in Roma, il suo 236° Anniversario di Fondazione. L’evento è l’occasione per tracciare il bilancio dei primi 5 mesi del 2010 che risulta decisamente positivo, soprattutto grazie all’avvenuta rimodulazione, da un punto di vista qualitativo, delle strategie adottate nella lotta agli illeciti economico-finanziari. I risultati conseguiti ed una Guardia di Finanza pronta alle prossime sfide sono la dote che il Generale Cosimo D’Arrigo affida al Generale di Corpo d’Armata Nino Di Paolo, primo Comandante Generale proveniente dal Corpo. La lotta all’evasione fiscale è, nel 2010, il principale obiettivo dell’attività delle Fiamme Gialle: in linea con le direttive del Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Prof. Giulio Tremonti, la Guardia di Finanza punta all’aggressione dei fenomeni di evasione più gravi che danneggiano non solo il bilancio dello Stato, ma anche il sistema economico nel suo complesso, minacciato dalla concorrenza sleale derivante dall’economia sommersa, dalle frodi fiscali e dall’evasione internazionale.Al 31 maggio scorso, la Guardia di Finanza ha:- scoperto redditi non dichiarati al fisco per 22,2 miliardi di euro, a cui devono aggiungersi omessi versamenti di IVA per 3,1 miliardi di euro; – individuato 3.790 evasori totali ossia soggetti che, pur svolgendo attività economiche aperte al pubblico, non avevano mai presentato le dichiarazioni dei redditi, occultando così redditi per 7,9 miliardi di euro; 1.390 tra questi soggetti sono stati denunciati alle Procure della Repubblica poiché responsabili di gravi condotte;- identificato 12.927 lavoratori irregolari, di cui 8.937 completamente in nero, impiegati da 3.477 datori di lavoro;- accertato un’evasione all’IVA per 1,4 miliardi d’IVA derivante da frodi "carosello", realizzate mediante l’interposizione di imprese “cartiere” (costituite cioè al solo scopo di far girare fatture false) che acquistano merci da altri Paesi comunitari e da San Marino in sospensione d’IVA, le rivendono ai reali destinatari applicando l’imposta, ma poi omettono di versare le somme all’erario, svanendo nel nulla dopo poco tempo;- individuato filoni di evasione fiscale internazionale per 4,3 miliardi di euro, posti in essere mediante trasferimenti fittizi della residenza di persone fisiche e società o attraverso esportazioni di capitali nei paradisi fiscali.