Si è svolta stamattina la presentazione del Calendario 2016 della Polizia
Penitenziaria, alla presenza del Ministro della Giustizia Andrea Orlando,
del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo,
dei vertici dell’Amministrazione, delle Autorità militari e civili, dei
rappresentanti delle Organizzazioni sindacali.
“Nel Loro Ricordo”: il Calendario è un omaggio sentito ai Caduti del Corpo
degli Agenti di Custodia, delle Vigilatrici e degli appartenenti alla
Polizia Penitenziaria. E’ il riconoscimento doveroso a tutti coloro che
hanno immolato la loro vita con senso del dovere e hanno tracciato il solco
affinché i valori della democrazia continuino ad essere incarnati dal Corpo
di Polizia Penitenziaria. La presenza dei familiari nei nostri Caduti alla
presentazione del calendario ha reso testimonianza del dolore della perdita
irreparabile dei loro congiunti. A loro va la più commossa e riconoscente
vicinanza dell’Amministrazione Penitenziaria.
La cerimonia si è svolta presso la sede del Museo Criminologico, un luogo
simbolico per la conservazione della memoria dell’Amministrazione. Il Capo
del Dipartimento Santi Consolo ha spiegato la scelta di dedicare il
calendario alla memoria dei Caduti, ricordando che il calendario del Corpo,
che ha una storia più che trentennale, è appuntamento che si rinnova e che
negli anni è diventato oggetto di collezionismo. "Ricordare chi non c’è più
ci rende più forti e più fiduciosi nell’affrontare le sfide future", ha
affermato il Capo del Dipartimento, "Le nostre radici devono essere chiare e
ci devono dare la forza per affrontare le prossime difficili sfide, come la
gestione della criminalità organizzata e il radicalismo islamico, sfide che
richiedono assunzione di rischi, conoscenza, attenzione, impegno ed eroismo
quotidiano".
Il Ministro Orlando ha espresso apprezzamento e condivisione per la scelta
di rendere omaggio alla memoria dei Caduti del Corpo e ha posto l’accento
sul processo di Riforma dell’Ordinamento Penitenziario, sottolineando il
ruolo della Polizia Penitenziaria: "Gli agenti della Polizia Penitenziaria
per primi meritano la mia fiducia e il mio apprezzamento. Eventuali attività
ispettive non devono oscurare chi lavora quotidianamente con impegno e
dedizione. Tutti sanno che non fanno mai notizia i casi sventati di
autolesionismo o di suicidio in cella". Il Ministro ha poi precisato che
"il calo del numero dei detenuti, in linea con i posti disponibili,
rappresenta certamente un passo avanti importante ma la riduzione delle
presenze costituisce solo un punto di partenza. Ora occorre concentrare
l’attenzione sulle condizioni di vita all’interno delle carceri, per quanto
riguarda i detenuti e lo stesso personale di polizia, chiamato ad avviare i
reclusi verso un percorso di recupero e riabilitazione, oltre ad esercitare
controlli e vigilanza. Il lavoro dell’agente di polizia penitenziaria – ha
evidenziato Orlando – sta cambiando perché’ oltre ad assicurare la
detenzione in condizioni di sicurezza prevede un ventaglio di competenze
sempre più ampio".
L’attuale momento storico, contraddistinto da un processo di cambiamento del
sistema penitenziario nel quale gli Stati Generali dell’esecuzione penale, a
cui partecipano esperti, giuristi, docenti universitari, rappresentanti del
mondo dell’associazionismo e del volontariato, rappresentanti
dell’Amministrazione penitenziaria, stanno svolgendo un ruolo importante per
tracciare il cammino di riforma.