L’eco mediatica più imponente degli ultimi giorni, tra gli internauti, è stata generata da due notizie importanti, entrambe legate a tematiche che vanno ben oltre il focus ambientalistico inteso in senso lato (Fonte dati: Data Web, Gruppo Data Stampa). La prima: il 3 Agosto, il video-monito del presidente Obama, pubblicato sulla pagina Facebook della Casa Bianca, ha raggiunto picchi di viralità altissimi: i cambiamenti climatici sono un dato di fatto e rappresentano una grave minaccia per l’economia e la sicurezza. Gli Stati Uniti vogliono dare l’esempio in modo significativo con l’America’s Clean Power Plan, il nuovo piano per il taglio delle emissioni delle centrali elettriche, definito come il passo più importate mai compiuto per combattere il cambiamento climatico, punta sull’energia pulita e sembra segnare definitivamente il destino delle centrali a carbone.
Seconda notizia molto virale, la commemorazione dei sett’anni dal disastro atomico di Hiroshima. Tra i numerosi cenni storici, le foto scioccanti e le descrizioni delle conseguenze devastanti su esseri umani ed ambiente spicca, per azioni di engagement, il riferimento ad un simbolo della natura ricco di speranza: il vetusto (fu piantato nel 1625) pino bianco Bonsai sopravvissuto alle radiazioni della bomba nonostante si trovasse a meno di tre km dal punto di impatto.
Per quanto concerne le curiosità con elevato numero di azioni di engagement, pare aver suscitato interesse il progetto italiano, in fase di realizzazione, nato dalla collaborazione tra l’ENEA e il Politecnico di Torino: produrre energia a basso costo sfruttando il moto ondoso che si autogenera lungo le coste italiane. “Questo sistema low cost è particolarmente interessante per le tante isole italiane, dove la fornitura di energia è garantita da costose e inquinanti centrali a gasolio”, ha dichiarato il responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti, “oltre al fatto che questa tecnologia può “contribuire in modo significativo a contrastare i fenomeni di erosione attraverso la riduzione dell’energia delle onde che si infrangono sulla costa, senza impattare in maniera significativa su flora e fauna marine”.
Ultima, in questa breve classifica, e correlata da commenti non sempre entusiastici, la notizia del drone Aquila di Facebook, il primo velivolo comandato da remoto costruito dal social network. Ha già 1,4 miliardi di utenti, porta la connettività dal cielo e si alimenta con energia solare. I segnali vengono mandati verso piccole parabole al suolo che poi li convertono in segnali wi-fi o Lte cui i device mobili si possono connettere. "Il progetto ha aspetti positivi e negativi", commenta Wally Swain, Research Senior VP di 451 Research. "La parte positiva è che le zone scarsamente popolate o molto lontane dalle grandi città – e da fonti affidabili di energia elettrica – traggono beneficio da soluzioni come questa che portano Internet dal cielo. Finora si sono usati i satelliti, ma comportano diversi problemi, tra cui la scarsa ampiezza di banda e le difficoltà in caso di maltempo. Tuttavia l’aspetto che non convince, almeno in questa fase, è quello dei modelli di business e degli aspetti regolatori, per esempio quali frequenze sarebbero usate o quali permessi ci sono per far volare, operare e rifornire i droni in queste aree".