L’ ABI detta le regole anti phishing

Massimo Scambelluri

L’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha presentato oggi a Courmayeur, un vademecum di 10 semplici regole destinate agli oltre 8 milioni di clienti dell’home banking per evitare le truffe via internet. L’informazione, quindi, è una delle principali armi a cui si affida il sistema bancario per arginare il problema della sicurezza delle transazioni bancarie effettuate per via telematica, pratica che nel 2007 ha conosciuto un vero e proprio boom con oltre due milioni e mezzo di pagamenti effettuati in rete con carte di credito e alla luce di un dato impensabile solo fino a un paio di anni fa’: l’85% dei “navigatori” italiani effettuano acquisti on line. La madre di tutte le raccomandazioni è comunque una: mai la vostra banca vi chiederà on line numero di conto corrente bancario e password ne vi chiederà di connettervi ad un sito per verificare il vostro conto corrente bancario. Il fenomeno è visibile ogni giorno sulle nostre caselle di posta ed è noto come “phishing” : in pratica con una e-mail vi avvertono che il vostro conto è stato bloccato o che su di esso si sono verificai movimenti sospetti invitandovi a connettervi ad un finto link della banca. Se l’utente “abbocca” gli vengono clonati il numero di conto corrente e la password. L’ABI raccomanda di non rispondere a e-mail con richieste di questo tipo e di non ciccare sui link, ma di informare subito la banca. Il problema, ovviamente, non è solo italiano ed infatti il vademecum dell’ABI è stato presentato nel corso della Conferenza Internazionale dell’Onu sul tema ”La sfida crescente della frode identitaria: come combattere frode, abuso e falsificazione dell’identita”, promossa dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale (Cnpds), dalla Fondazione Courmayeur e dall’Ispac (International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme).