La survey di Check Point Software mostra il gap nella security delle aziende che hanno implementato il remote working

Check Point® Software Technologies Ltd. (NASDAQ: CHKP), il principale fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale, ha pubblicato i risultati di una nuova indagine eseguita tra 1.200 professionisti della sicurezza IT a livello globale, che esamina come il passaggio al remote working abbia cambiato le pratiche di security enterprise in merito a utenti, dispositivi e accessi. Mentre il panorama delle minacce si evolve e i cyber-attacchi diventano sempre più sofisticati, molte organizzazioni sorprendentemente non hanno ancora implementato soluzioni di sicurezza che garantiscano le migliori connettività e sicurezza per i dipendenti che lavorano da remoto.

Secondo Check Point Software sono cinque le best practice necessarie per proteggere gli utenti che lavorano da remoto, che includono:

  • la URL reputation,
  • il filtraggio degli URL,
  • il CDR (Content Disarm & Reconstruction),
  • lo zero phishing
  • la protezione delle credenziali.

Tuttavia, solo il 9% delle aziende intervistate utilizza tutte e cinque le protezioni e l’11% non utilizza nessuno dei metodi elencati per proteggere l’accesso da remoto alle app aziendali.