L’Europa ci nega l’accesso al fondo di solidarietà per gli incendi boschivi

Roberto Imbastaro

In merito alle notizie diffuse dagli organi di stampa per quanto concerne l’accesso al fondo europeo di solidarietà relativamente all’emergenza incendi boschivi che ha interessato l’Italia la scorsa estate, è opportuno precisare che il Governo Prodi non è imputabile di alcuna carenza, bensì non sarebbe stato possibile fare meglio e più tempestivamente, così come dovrebbe essere noto a tutti i Deputati Europei.

Infatti, la possibilità di attivare il Fondo Europeo di Solidarietà a seguito dei disastri provocati dagli incendi boschivi della scorsa estate in diverse Regioni italiane, è stata formalizzata alle Regioni interessate il 27 luglio 2007, data della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, con una lettera del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Dott. Bertolaso. La nota, inviata 3 giorni dopo l’incendio del Gargano, conteneva tutte le indispensabili indicazioni relative alla documentazione necessaria per poter accedere al Fondo di Solidarietà che le Regioni avrebbero dovuto presentare.

In mancanza di informazioni da parte delle Regioni, la stessa richiesta, veniva reiterata dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle Regioni medesime in data 18 settembre 2007, in essa venivano nuovamente elencati in forma dettagliata i criteri di accesso al Fondo, ivi comprese le informazioni ed i dati indispensabili per compilare la domanda, nonché i motivi di possibile esclusione dallo stesso.

Contemporaneamente, in considerazione della peculiarità dell’emergenza incendi boschivi che si era sviluppata in Italia, il Dipartimento della Protezione Civile prendeva contatti con i funzionari di Bruxelles, responsabili per la gestione del Fondo di Solidarietà, al fine di ottenere maggiore flessibilità interpretativa del regolamento.

In data 26 settembre, data ultima per la presentazione delle domande, il Dipartimento ha provveduto poi a trasmettere a Bruxelles l’integrale documentazione così come pervenuta dalle Regioni interessate, sebbene fosse stato rilevato che si trattava di documentazione incompleta, tardiva e superficiale nei contenuti.

Infatti, la comunicazione della Commissione che respingeva le richieste di accesso al Fondo di Solidarietà motiva tale decisione in ragione delle carenze informative contenute nelle diverse domande, nonché nella ritardata presentazione delle medesime; lacune e carenze evidentemente affatto imputabili alla responsabilità del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui unica colpa è stata quella di farsi tramite con la Commissione Europea delle iniziative che le diverse autorità regionali avevano svolto con scarsa efficacia e che sono tutte documentate e riscontrabili presso la struttura del Dipartimento.