Manganelli, no all’ipocrisia sui clandestini

Massimo Scambelluri

Nel contrasto all’immigrazione clandestina diciamo sì al rispetto dei diritti umani, ma basta ipocrisia e
basta "col giochino che dipinge come cattivo chi contrasta la clandestinità e buono colui che la tollera e la accoglie, perché chi la tollera e la accoglie da in pasto gli immigrati clandestini alle belve che sono le organizzazioni criminali, questa è la verità che le forze di polizia europee hanno ben chiaro". Cosi’ il capo della polizia, Antonio Manganelli, per il quale, "il contrasto all’immigrazione clandestina passa certamente per il rispetto dei diritti umani e attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni umanitarie". Ma, aggiunge Manganelli a margine del suo intervento alla conferenza finale del Progetto ‘ Across Sahara 2′, per il contrasto all’ immigrazione clandestina, presso il Polo Tuscolano della polizia di Stato a Roma, "mano dura nei confronti della clandestinita’ e durissima nei confronti delle organizzazioni criminali che la sfruttano". Quanto all’ equazione, sostenuta da alcuni, per cui piu’ immigrati significa piu’ reati, Manganelli afferma di sentire spesso "risposte bizzarre fatte di parole al vento. In questo momento -spiega- il 35% della popolazione carceraria e’ composto da immigrati clandestini". Inoltre, aggiunge il capo della polizia, "il 30% dei reati predatori scoperti nel 2009 sono stati commessi da clandestini, questi sono i dati".