Maxioperazione antidroga a Perugia

Tiziana Montalbano

E’ in corso a Perugia un’operazione antidroga della Polizia: gli investigatori della Mobile, coordinati dal Servizio centrale operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga, con la collaborazione delle Questure di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Prato, ha già permesso l’esecuzione di diversi arresti nei confronti soggetti di nazionalità nigeriana per i reati di detenzione, traffico internazionale e spaccio di cocaina ed eroina. L’attività investigativa è iniziata nell’aprile 2009 e ha permesso di far luce sul traffico internazionale di stupefacenti che dalla Nigeria arriva  nel territorio nazionale attraverso il sistema dell’“ovulazione”. I “vettori”, prima di affrontare lunghi viaggi in aereo, riuscivano a ingerire fino a un chilo e mezzo di sostanza, per poi indirizzarsi – una volta giunti in Italia – verso un appartamento di Padova ove l’organizzazione curava l’espulsione  degli ovuli dal corpo umano, ridistribuendo e confezionando la droga per farla poi ripartire alla volta di varie località italiane. Ruoli e compiti dell’organizzazione erano differenziati e specifici; tra gli arrestati – sorpreso a Padova – è stato rintracciato il cosiddetto “cassiere”, ovvero colui che era l’unico deputato a muovere denaro contante per poi inviarlo tramite money tranfert in Nigeria. Tutti i membri dell’organizzazione dovevano fare riferimento a lui per spostamenti di denaro, mentre corrieri ed altri soggetti deputati alla detenzione e alla distribuzione dello stupefacente non potevano e non dovevano toccare soldi contanti. Fondamentale, per la riuscita della lunga e complessa indagine, è stata anche la collaborazione della polizia nigeriana che, tramite suoi funzionari giunti a Perugia e rimasti nel capoluogo umbro per quasi un anno, ha fornito un prezioso e determinante contributo nello sviluppo dell’attività tecnica ed operativa. Rapporti investigativi bilaterali consolidati nel 2009 con la stipula di un accordo tra Nigeria, Italia e Interpol siglato dal Capo della Polizia, Antonio Manganelli.