Medio Oriente, Graziano: “Massima moderazione”

Paola Fusco

 "Massima moderazione per evitare un aggravamento della situazione", in seguito al lancio di razzi sul nord d’Israele, è stata sollecitata alle parti in causa dal generale Claudio Graziano, comandante in capo dell’Unifil II, la Forza Interinale delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ampliata dopo la guerra-lampo dell’agosto 2006 tra le forze israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah, e alla quale l’Italia fornisce il maggior numero di uomini. Lo ha riferito un portavoce del generale italiano. I ‘caschi blu’, ha precisato, si sono immediatamente attivati per identificare i responsabili dell’attacco oltre confine, dal quale si sono chiamati fuori sia lo stesso Hezbollah sia i radicali palestinesi di Hamas, contro cui è in corso da tredici giorni l’offensiva dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza. L’Unifil ha rafforzato il proprio dispiegamento di soldati lungo la frontiera, ha proseguito il portavoce militare, e altrettanto hanno fatto le truppe regolari di Beirut. Il medesimo portavoce ha quindi sottolineato come sia il governo israeliano sia quello libanese abbiano ribadito il proprio impegno a rispettare la risoluzione numero 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che nel 2006 pose fine alle ostilità nell’area. Alla Forza delle Nazioni Unite, ha concluso, non risulta siano finora pervenute rivendicazioni per i razzi scagliati contro il territorio d’Israele, dove hanno provocato cinque feriti lievi dopo essersi abbattuti su quattro località della Galilea; a Nahariya è stato colpito in particolare un ospizio, senza conseguenze: la struttura è comunque stata fatta sgomberare. In precedenza fonti anonime del contingente francese, il secondo per consistenza in seno all’Unifil, avevano riferito che i ‘caschi blu’ sono stati posti in stato di allerta rafforzato; le fonti avevano aggiunto che gli ordigni in volo erano stati captati dai radar ‘Cobra’ in dotazione alle truppe di Parigi.