Palermo: numerosi arresti per traffico di sostanze stupefacenti

redazione

La Polizia di Stato di Palermo ha arrestato sette persone ritenute
responsabili del reato di traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, condotta da personale della Squadra Mobile, ha permesso di
ricostruire l’asse criminale tra e "Camorra" e "Cosa Nostra" colpendo una
delle più floride rotte nazionali attraverso la quale lo stupefacente
viaggiava tra Napoli e Palermo a conferma di quanto le rispettive
organizzazioni criminali abbiano potuto rinsaldare i loro tradizionali
"buoni" rapporti. I provvedimenti restrittivi hanno riguardato le province
di Palermo, Pisa, Pavia e Napoli.
L’operazione "Letium 4" risulta essere una importante costola delle
precedenti operazioni di Polizia Giudiziaria, denominate "Letium 1 – 2 – 3".
La scrupolosa attività investigativa ha avuto una durata complessiva di
circa 3 anni ed è stata contraddistinta da ingenti sequestri: quasi cinque
quintali di hashish e cocaina, provenienti dal territorio della provincia
di Napoli, per un giro di affari di circa cinque milioni di euro. 
Lo stupefacente è stato sequestrato, in più riprese, tramite rinvenimenti
che hanno portato, in corso d’indagine, a svariati arresti, in flagranza, di
corrieri utilizzati dall’associazione criminale per il trasporto delle
sostanze stupefacenti. 
L’indagine ha consentito, quindi, di smantellare l’intera organizzazione
criminale, volta al traffico ed allo smercio di droga sul territorio
siciliano ed ha, altresì, permesso d’integrare, verso gli indagati, capi
d’accusa principalmente relativi alla associazione, finalizzata al traffico
delle sostanze stupefacenti ed alla loro commercializzazione.
A capo del versante palermitano dell’associazione criminale figurano due
pregiudicati, parenti di due affiliati alla famiglia mafiosa di
"Brancaccio". Gli stessi curavano l’approvvigionamento di droga con i
referenti dell’organizzazione criminale napoletana, rappresentati,
principalmente, da un noto pregiudicato per reati specifici nell’ambito del
traffico di stupefacenti e vicino a clan camorristici, che rivestiva un
ruolo cruciale nell’ambito dei rapporti coi compratori palermitani. Un suo
"factotum" forniva assistenza nell’ambito di tutte le attività intraprese
allo scopo di effettuare la vendita ed i trasporti in Sicilia della droga.
Gli intermediari tra l’associazione palermitana ed i fornitori campani
erano, invece, due fratelli uno dei quali, pregiudicato per reati specifici,
nonché per associazione mafiosa ed estorsione aggravata, era connesso al
noto capo del mandamento mafioso di "Porta Nuova". Entrambi si occupavano
della ricezione dei corrieri provenienti da Napoli e dell’occultamento e
smistamento della droga. 
Ciò avveniva anche grazie anche all’importante collaborazione dell’unico
insospettabile del gruppo, un impiegato in un ufficio di consulenza e
quindi in condizione di stipulare contratti di affitto di box e magazzini
senza che la cosa destasse sospetto alcuno.