Papa Francesco nel carcere di San Vittore

redazione

“La visita del Vicario di Cristo nel carcere di San Vittore a Milano è stata davvero straordinaria: commozione e coinvolgimento emotivo hanno coinvolto tutti, appartenenti alla Polizia Penitenziaria e detenuti, coloro cioè che vivono il carcere 24 ore al giorno. Possa Papa Francesco essere un faro di luce sui drammi umani compenetrati nell’ambiente carcerario con i quali quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini del Corpo della Polizia Penitenziaria. La personalità straordinariamente sensibile del Sommo Pontefice ha regalato oggi a tutti coloro che erano a San Vittore, detenuti e poliziotti penitenziari, una giornata unica di vera carità cristiana. Crediamo sommessamente di poter dire che ha riportato, in tutti, autentici sentimenti di fiducia e speranza, tanto più forti se contestualizzati nell’ambiente ‘chiuso’ del carcere. Per questo siamo tutti grati al Pontefice. Grazie, Papa Francesco”.

Lo dichiara Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Il segretario generale del SAPPE sottolinea: “La situazione nelle carceri resta allarmante. Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno , ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti … Nell’anno 2016 ci sono stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. In mezzo a questi drammi umani e sociali, soli tra tutti, le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.