Pedoni, 60 investiti al giorno. Arriva l’auto anti-crash

Valentina Parisi

La strada è un posto veramente poco raccomandabile per la categoria più debole che la percorre: i pedoni. Passo o non passo? Questa la domanda ricorrente per chi ogni giorno deve attraversare la strada, e nonostante le strisce pedonali dipinte sull’asfalto, l’incertezza arriva per paura che macchine e motorini non si fermino. Una paura fondata secondo i dati riportati dall’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), che registra un aumento delle vittime del 7,8% in più rispetto al 2006. In sintesi, circa 60 persone al giorno vengono investite sulla strada in Italia, oltre 2 al giorno perdono la vita, e 58 devono farsi medicare per lesioni più o meno gravi.
Un fatto questo che dovrebbe far riflettere, visto che i feriti totali per incidenti stradali sono invece diminuiti rispetto al 2006 del 4,7%.
Fra i pedoni sono gli anziani a pagare il conto più salato, infatti gli over 65 totalizzano da soli il 54,4% delle vittime mortali e il 29,9% dei feriti. Ma se ribaltiamo la tabella dell’età emerge un drammatico incremento delle vittime che riguardano i bambini da 0 a 15 anni. Un aumento pari al 60% in più rispetto ai piccoli pedoni uccisi nel 2005.
Ma la colpa di chi è, del pedone o dell’automobilista? Nel 51% dei casi il pedone non ha nessuna responsabilità, solo lo 0,14% è attribuibile a un comportamento anomalo del pedone. Gli automobilisti non si fermano davanti alle strisce, né perdono 10 secondi del loro tempo per far passare mamme e passeggini. Pietà neanche per i portatori di handicap. Ma il pedone ha difficoltà a camminare anche sul marciapiedi, sali e scendi, motorini in sosta, fermate degli autobus, e per non parlare delle mega rotatorie che spaventano sempre il pedone avveduto.
Le regioni che pagano il più alto prezzo di vittime tra i pedoni sono: la Lombardia con 110 vittime, il Lazio con 95, il Piemonte con 70, l’Emilia Romagna con 61, e il Veneto con 60. Il Molise e la Basilicata non hanno contato vittime nel 2004.
Le nostre strade sono piene di trappole per chi va a piedi e la tecnologia si sta muovendo per progettare auto che riescono a far si che il pedone investito batta la testa al centro del cofano, reso “morbido” da una maggiore distanza dal motore, e in alcuni casi da un sistema airbag che fa esplodere verso l’alto il cofano motore, in modo da far atterrare il pedone investito su una superficie metallica meno rigida. Sono già in vendita mascherine protettive di gomma da montare sul muso dei Suv per ridurre la forza della collisione del 50 per cento.
A parte la tecnologia, con o senza questa, un pedone investito a 30 Km orari ha solo il 50% di possibilità di sopravvivere. Il 10% se travolto a 50 Km orari. Non ha speranza se colpito a 60 Km orari.