Pilotavano processi tributari, arresti a Bari

Stefano Serafini

Diciassette ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari sono state eseguite dai finanzieri del Comando Provinciale di Bari, che hanno portato alla luce un sistema di corruzione adottato per pilotare sentenze relative a processi tributari, scaturiti da verifiche fiscali della stessa Guardia di Finanza, per mezzo del quale era possibile garantire un esito favorevole ai contribuenti coinvolti dei procedimenti. Sono state proprio alcune sospette, e spesso ripetute, assoluzioni in processi riconducibili ad accertamenti fiscali compiuti dalle Fiamme Gialle a far scaturire le indagini.Fra i soggetti arrestati figurano un giudice e funzionari amministrativi della Commissione Tributaria Regionale della Puglia e Provinciale di Bari, nonché noti professionisti e imprenditori pugliesi.L’operazione – denominata in codice “Gibbanza” – è stata diretta dalla Procura della Repubblica di Bari e ha richiesto l’impiego di circa 300 finanzieri i quali, tra le varie attività di polizia tributaria e giudiziaria, hanno eseguito 60 perquisizioni locali e domiciliari pervenendo al sequestro di beni mobili e immobili (tra cui complessi aziendali, appartamenti e terreni) per un valore di mercato stimato in circa 200 milioni di euro. Secondo le prime risultanze investigative il danno causato all’Erario dal sistema corruttivo messo in atto dai responsabili sarebbe di oltre 100 milioni di euro.