Poliziotti sotto accusa, l’Anip non ci sta

redazione

 

Un processo farsa per i poliziotti del Reparto Mobile: la giudice Clementina Forleo li ha già condannati prima ancora sia concluso il dibattimento: “… Io da cittadino non mi sento tranquilla quando vado per la strada a sapere che delle persone imputate di fatti cosi gravi, anche se non condannati, voglio dire, sono ancora nelle pattuglie o sono ancora al Reparto Celere. Io come cittadino per i miei figli non sto tranquilla. Bene…. Ecco. Io mi meraviglio come l’amministrazione non li metta all’Ufficio Passaporti fino a quando non vengano giudicati o condannati, per carità. Andiamo avanti. Come cittadino sono amareggiata”.

Detto fatto: il Ministro dell’Interno li ha repentinamente trasferiti. 

L’intero personale del Reparto Mobile di Roma reagisce con sdegno al trasferimento di un’intera Squadra deciso dai vertici della Polizia di Stato.

Domenica dopo domenica, tifoserie inferocite che si coalizzano contro le forze dell’Ordine divenute bersaglio privilegiato degli sfoghi dei violenti.  “Siamo gli stessi della Val di Susa (luglio 2011), di Piazza del Popolo (dicembre 2010) di Terzigno (ottobre 2010), di piazza San Giovanni (ottobre 2011), del derby sospeso (2004) e di tutti quegli eventi in cui senza di noi i delinquenti e i terroristi avrebbero commesso fatti ben più gravi. Nessun riconoscimento, nessun encomio, al massimo una stretta di mano!” dichiarano in un documento interno.

Flavio Tuzi  Segretario Generale Nazionale di Anip-Italia Sicura, sindacato di Polizia che sin dal primo momento ha sostenuto le ragioni del personale dei Reparti Mobili, richiamando l’attenzione sul rischio di criminalizzare “tout court” gli uomini dello Stato esposti in prima linea a difesa della Sicurezza e dell’Ordine pubblico: Sono tantissimi i poliziotti e gli appartenenti alle forze dell’Ordine denunciati”- dichiara –  “ a ogni manifestazione in cui si è costretti a una “carica” segue immediatamente la presentazione di denunce contro i poliziotti in servizio. Le cariche sono ordinate per contrastare una resistenza alla legge quindi i poliziotti adempiono a un dovere.”